Il prossimo 30 settembre, l’Unione Economica e Monetaria dell’Africa Occidentale (Uemoa) supererà una soglia storica con il lancio ufficiale della Piattaforma Interoperabile del sistema di pagamento istantaneo (Pi-Spi), organizzato dalla Banca Centrale degli Stati dell’Africa Occidentale (Bceao)
Mentre il progetto di moneta unica (Eco) della Comunità Economica degli Stati dell’Africa Occidentale (Ecowas) ristagna, l’Africa Occidentale si prepara a una svolta decisiva con il Pi-Spi e l’annunciata introduzione dell’e-CFA, la futura valuta digitale della Bceao.
L’Africa Occidentale, con il Pi-Spi e il futuro e-CFA, si sta posizionando tra le regioni più avanzate del continente in termini di pagamenti digitali strutturati attorno a un’infrastruttura pubblica interoperabile. Secondo Christine Lagarde, presidente della Bce: «Le valute digitali delle banche centrali rappresentano una trasformazione profonda quanto la transizione dalla moneta cartacea a quella scritturale» (Conferenza Annuale della Belt and Road Initiative, 2023).
Questa piattaforma interoperabile unirà banche, servizi di mobile money (servizi di trasferimento di denaro tramite telefono) e istituti di microfinanza, liberando gli utenti da un sistema a lungo caratterizzato da macchinosità e costi eccessivi.
Questo servizio dovrebbe basarsi su un’infrastruttura centralizzata e sicura, interoperabile tra tutte le banche e gli istituti di pagamento autorizzati.
La seconda rivoluzione annunciata è ancora più strutturale: la creazione dell’e-CFA, una versione digitale della valuta esistente, emessa e garantita dalla Bceao. Questo progetto fa parte di un movimento globale che diverse banche centrali stanno sperimentando: le Central Bank Digital Currencies (Cbdc).
L’e-CFA avrà le stesse funzioni dell’attuale CFA fisico, ma sarà utilizzabile in formato digitale, con o senza connessione internet, tramite applicazioni mobili, carte o dispositivi specializzati. L’obiettivo è rafforzare la sovranità monetaria in un ecosistema digitale in crescita, contrastare l’informalità e il riciclaggio di denaro, incoraggiare l’innovazione nei servizi finanziari e ridurre i costi associati alla gestione della liquidità.
Anche Marocco, Egitto e Sudafrica stanno compiendo progressi, ma i loro sistemi rimangono in fase pilota o interconnessi solo parzialmente.
Al contrario, la Comunità Economica e Monetaria dell’Africa Centrale (Cemac) è in netto ritardo, a dimostrazione dell’urgente necessità di una strategia regionale coordinata.
Queste innovazioni, se ben supportate, potrebbero trasformare l’inclusione finanziaria, accelerare la digitalizzazione dell’economia e ridefinire il ruolo delle banche nella regione. Per i privati, ciò significa pagamenti immediati, meno code e maggiore sicurezza. Per le imprese, in particolare le piccole e medie imprese, ciò potrebbe accelerare i pagamenti, migliorare il flusso di cassa e favorire lo sviluppo dell’e-commerce.
Il futuro della finanza nell’Africa occidentale non si giocherà più nelle filiali bancarie tradizionali, ma nell’immediatezza, nella trasparenza e nell’inclusione digitale. Tuttavia, queste sfide sollevano anche questioni importanti: il divario digitale, l’adattamento delle banche, la sovranità monetaria e il futuro incerto del progetto Eco.
Come possiamo garantire l’accesso all’e-CFA alle popolazioni rurali, dove le persone sono spesso analfabete, prive di smartphone o di un accesso stabile all’elettricità?
Come ha giustamente affermato Donald Kaberuka, ex presidente della Banca Africana di Sviluppo (AfDB): “Il progresso tecnologico è significativo solo se non lascia indietro nessuno“.
Ma la posta in gioco dell’e-CFA è anche geopolitica. E per una buona ragione arriva in un momento in cui il progetto di moneta unica Eco sembra in stallo. «L’integrazione monetaria non può avere successo senza una volontà politica condivisa» ha detto Mahamadou Issoufou, ex presidente del Niger.
Lanciato ambiziosamente dalla Cedeao alla fine degli anni ’90, il progetto di moneta unica Eco mirava a rafforzare l’integrazione economica regionale e promuovere la sovranità monetaria condivisa nell’Africa occidentale. Tuttavia, diverse sfide tecniche, istituzionali e politiche ne hanno ostacolato l’effettiva attuazione.
Oggi, l’economia globale sta attraversando una profonda trasformazione, e l’Africa occidentale ne è parte integrante. La digitalizzazione dei servizi finanziari, trainata dall’ascesa del denaro mobile e dei pagamenti elettronici, ha profondamente trasformato le abitudini di consumo e risparmio. La Bceao, custode della stabilità monetaria dell’Africa occidentale, è quindi all’avanguardia nell’innovazione.