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Case di paglia e legno che resistono a lupi (e terremoti): la rivincita della bioarchitettura

di Letizia Palmisano

Le nuove tecnologie consentono la creazione di case di paglia e legno che sono sicure anche in caso di incendio e terremoto.

La biblioteca di Mattawa, nello stato di Washington, Stati Uniti d’America, realizzata con balle di paglia. Foto: Williamborg, pubblico dominio, Wikimedia Commons.

C’era una volta… una favola che tutti conosciamo: quella dei tre porcellini. Il primo, pigro, costruì una casa di paglia. Il secondo, sbrigativo, una di legno. Il terzo, saggio e previdente, una solida casa di mattoni. Quando arrivò il lupo cattivo, bastò un soffio per spazzare via le prime due, mentre solo la terza rimase in piedi. Questa storia ha plasmato per generazioni il nostro immaginario, relegando paglia e legno al ruolo di materiali fragili e inaffidabili.

Oggi, però, possiamo dire che la bioarchitettura stia riscrivendo quella favola: grazie a tecniche costruttive innovative e ad una profonda conoscenza scientifica dei materiali, le case in legno e paglia non solo resistono al “lupo”, ma sono più solide di molte costruzioni tradizionali, proteggendoci da minacce ben più reali di un predatore da fiaba come, ad esempio, sprechi energetici, incendi e terremoti.

Il lupo dello spreco energetico: efficienza e comfort abitativo
Il primo “lupo” che una casa moderna deve affrontare è quello delle bollette salate e del basso comfort. Forse vi sorprenderà, ma le case in legno e paglia rispondono a questa sfida con un’efficienza straordinaria. La paglia, pressata in balle dense, è uno degli isolanti termici naturali più efficaci. In inverno trattiene il calore all’interno, mentre d’estate agisce come uno scudo contro l’afa, mantenendo gli ambienti freschi senza bisogno di climatizzatori.

Il vero segreto di queste abitazioni è, però, la traspirabilità: a differenza delle costruzioni convenzionali che spesso creano un “effetto sacchetto di plastica” sigillando l’edificio con materiali sintetici, le pareti in paglia e legno, protette da intonaci in terra cruda o calce, respirano. Ciò significa che gestiscono naturalmente l’umidità interna, prevenendo la formazione di condense e muffe e garantendo un’aria più salubre e un benessere abitativo superiore.

Il lupo del fuoco: una resistenza inaspettata e certificata
Il pregiudizio forse più duro a morire è quello legato al rischio di incendio
: l’idea che una casa di paglia possa facilmente prendere fuoco è quasi istintiva. La realtà, però, è sorprendentemente diversa e scientificamente provata.

Una balla di paglia, essendo molto compressa, contiene una quantità minima di ossigeno, l’elemento che alimenta la combustione e, di conseguenza, non brucia con fiamme vive, ma carbonizza lentamente. Quando questa parete è protetta da uno strato di intonaco di alcuni centimetri, la sua resistenza al fuoco diventa eccezionale. Numerosi test certificano che un muro in paglia intonacato può raggiungere una resistenza al fuoco di REI 90 (90 minuti a 1000°C), un valore nettamente superiore a quello del calcestruzzo (REI 30) e dell’acciaio (REI 15) che collassano molto più rapidamente.

Anche la struttura in legno massiccio si comporta in modo performante: in caso di incendio, lo strato esterno del legno carbonizza creando una barriera protettiva che isola il nucleo strutturale, rallentando la combustione e mantenendo la stabilità dell’edificio per un tempo prevedibile e sicuro.

Il lupo del terremoto: la forza della leggerezza e della flessibilità
In un paese ad elevato rischio sismico quale è l’Italia, la sicurezza è la priorità assoluta e, in questo ambito, le case in legno e paglia rivelano il loro vantaggio più significativo. Durante un terremoto, il pericolo maggiore deriva dalla massa dell’edificio: più una struttura è pesante e rigida, maggiore è la forza d’inerzia che deve sopportare con conseguente rischio di crollo.

Le costruzioni in bioarchitettura ribaltano questo paradigma. La combinazione di una struttura portante in legno e tamponamenti in balle di paglia crea un edificio con queste caratteristiche:

  • La massa ridotta comporta che le forze sismiche generate siano molto inferiori rispetto ad una casa in muratura o cemento armato;
  • Il legno è un materiale elastico per natura, in grado di assorbire e dissipare l’energia del sisma attraverso deformazioni controllate, senza arrivare ad una rottura fragile. L’intera struttura, con le sue innumerevoli connessioni, lavora come un unico corpo flessibile che asseconda l’oscillazione del terreno.

Grazie a queste caratteristiche, le case in legno e paglia non solo rispettano, ma spesso superano i più severi standard delle normative antisismiche, offrendo un livello di sicurezza elevatissimo.

La rivincita del porcellino saggio (e innovatore)
La favola, oggi, avrebbe un finale diverso. Il porcellino saggio non sarebbe più solo quello che usa i mattoni, ma quello che ha studiato, innovato e capito come usare al meglio i doni della natura. Avrebbe compreso che la paglia del primo porcellino, se pressata e intonacata, diventa un isolante imbattibile e resistente al fuoco. Avrebbe intuito che il legno del secondo, se progettato con ingegneria moderna, crea una struttura leggera ed elasticamente resistente ai terremoti.

La bioarchitettura non è un ritorno al passato, ma un salto nel futuro. È la dimostrazione che è possibile costruire case sicure, confortevoli ed efficienti, in armonia con l’ambiente e con la nostra salute. La rivincita dei materiali naturali è la vittoria di un’edilizia più intelligente che ha finalmente imparato a non temere il lupo, ma a costruire con la saggezza della natura.

 

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