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Persona e famiglia > Lo sport del lunedì

Sinner fa la storia a Wimbledon

di Noemi Di Benedetto

Il primo italiano a vincere il prestigioso torneo londinese sull’erba. Il numero uno al mondo batte in quattro set lo spagnolo Carlos Alcaraz

Sinner vince a Wimbledon. (EPA/NEIL HALL)

Jannik Sinner fa la storia, Jannik Sinner è storia e la cornice di questa pagina del tennis italiano e mondiale è la bellissima Londra nel suo emblematico Wimbledon. L’altoatesino numero uno al mondo batte in quattro set lo spagnolo Carlos Alcaraz e riscrive la storia del torneo del più antico torneo di tennis.

Una finale conquistata a fatica

Sinner, dopo aver battuto in finale il precedente campione del torneo, Carlos Alcaraz, è il nuovo king di Wimbledon. Uno scettro, però, quello passatogli da Carlitos, per niente scontato, soprattutto se si pensa alla fatica di qualche settimana prima agli ottavi di finale.

La finale, vinta quasi con “facilità” dal nostro Jannik, infatti, non è stata per niente scontata da conquistare. Dopo una serie di incontri vinti in soli tre set, infatti, il numero uno aveva trovato uno scoglio difficile da superare agli ottavi di finale nel bulgaro Grigor Dimitrov e, contemporaneamente, in un fastidio al polso che ha rischiato di compromettere il torneo. Nella gara contro il numero 21 del ranking ATP, infatti, l’altoatesino dopo aver recuperato una palla, aveva accusato dei dolori al polso che hanno compromesso l’intero match e hanno dato come risultato un 6-3 nel primo ser e un 7-5 nel secondo a favore di un fantastico Dimitrov che, a prescindere dall’infortunio di Sinner, stava giocando magistralmente fino, però, ad un infortunio che ha, purtroppo per il bulgaro (attanagliato dalla sfortuna) messo fine alla sua gara e ha “regalato” al nostro Sinner un accesso ai quarti che non era per niente scontato, anzi. Ai quarti, poi, dopo lo spavento per il polso ancora dolorante e l’allenamento saltato, Sinner è tornato quello di sempre e ha vinto in tre set sull’americano Shelton. La storia si è ripetuta poi in semifinale contro un super Novak Djokovic che, a Wimbledon, aveva collezionato ben sette trofei e che, quest’anno, per la prima volta dal 2018 si è ritrovato a non disputare la finale di Wimbledon.

I fantasmi del Roland Garros e il sogno da bambino

E così il nostro Jannik si è ritrovato in finale contro un fantastico Carlos Alcaraz che, a Wimbledon, era già stato re negli ultimi due anni e, soprattutto, contro un super Carlos Alcaraz che, a Parigi, dopo una tanto lunga quanto spettacolare finale del Roland Garros, aveva strappato a Sinner il titolo di roi del Roland Garros proprio quando il nostro Jannik meno se lo aspettava.

La finale inizia, quindi, per Jannik e, forse, ancor di più per i suoi tifosi, con i fantasmi del Roland Garros. Fantasmi che sembrano subito concretizzarsi nel primo set con Jannik che, dopo aver vanificato il break iniziale e con un servizio ballerino, si è ritrovato a cedere il primo set a Carlos che ne ha subito approfittato. Un inizio davvero terribile che ricorda bene l’ultimo set giocato al Philippe Cartier ma con la differenza che, questa volta, la mazzata era arrivata subito e a questo punto erano solo due le cose da fare: andare subito k.o. e arrendersi a quello che è senza ombra di dubbio un grandissimo campione, o provare a rialzarsi per schiacciare quei fantasmi che gli hanno sicuramente fatto passare un bel po’ di notti insonni. E, per uno che si è definito un “ragazzo di montagna che conosce una sola parola: lavorare” la reazione non poteva che essere una: rialzarsi e lavorare a colpi di forza, precisione, lucidità e passione perché, se contro un gigante del tennis si deve perdere, che almeno non si perda per mancanza di lucidità.

E nel secondo set Jannik ha subito iniziato a lavorare con “potenza, forza e velocità”, così come suggeritogli da Cahill negli spogliatoi e ad accusare il colpo, nel secondo set è stato, questa volta, Carlitos. Lo stesso copione si è poi ripetuto anche nel terzo set, fino ad arrivare al quarto set quando Jannik ha poi dato il colpo di grazia a Carlos sotto lo sguardo del suo re.

Ed è al termine di questo quarto set, chiuso come tutti i precedenti (incluso il primo vinto da Alcaraz) 6-4, che il nostro Jannik Sinner allontana i fantasmi del Roland Garros, si prende la sua rivincita sull’amico e rivale Carlos Alcaraz e si consacra come un campione eccezionale nel tempio sacro del tennis di Wimbledon.

E allora, dopo Parigi, ecco la gioia di Londra per Jannik Sinner, che scrive sull’erba dell’All England Club il suo nome nella storia: è lui il primo italiano a trionfare a Wimbledon in singolare dopo le finali perse da Matteo Berrettini nel 2021 e Jasmine Paolini nel 2024. L’azzurro, undicesimo giocatore nell’era Open ad aver raggiunto la finale in tutti gli Slam, è già l’italiano più titolato di sempre nei major e grazie al suo quarto titolo Slam eguaglia nella classifica dei campioni più titolati in questi tornei Jim Courier, Ken Rosewall e Guillermo Vilas.

Incredulo il numero 1 del tennis commenta «Quando si è giovani vincere Wimbledon è il sogno dei sogni, perché lontanissimo, ed ora lo sto vivendo ed è bellissimo». Noi aspettiamo il prossimo sogno del nostro Jannik che non smette mai di stupirci.

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