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Cultura > I film della settimana

Superman non è invincibile

di Mario Dal Bello

Ritorna l’eroe metaumano in una impresa “impossibile” nel film di James Gunn. Effetti speciali, ironia e malinconia in un kolossal amato dai ragazzi.

L’attore David Corenswet ad un evento di presentazione di ‘Superman’ a Leicester Square a Londra, il 2 luglio 2025. EPA/ANDY RAIN

Sono gli adolescenti i fan di Superman, a vederli in sala. Commenti a non finire. Questa volta l’eroe si presenta infatti da subito come un uomo ferito che viene soccorso tra i geli dell’Antartide dal suo cane “magico” e riportato alla guarigione. Merito forse anche del suo amore, mai dichiarato troppo da lui, cioè Clark Kent timido giornalista – la sua versione prosaica e umana – verso la collega Lois Lane. Rimane però un vincente dotato di forza sovrumana, nonostante le debolezze per cui verrà aiutato dagli amici “eroici” Lanterna Verde, Mr.Terrific e Hawkgirl.

Ha un nemico tremendo questa volta, Lex Luthor (Nichoals Hoult) che lo odia, lo invidia clamorosamente, lo calunnia mediaticamente, togliendogli la fama di salvatore dell’umanità. Superman diventa ora il “nemico”universale. E intanto lo stato della Boravia vuole invadere il confinante stato di Jarhnapur, con evidente riferimento al conflitto russo-ucraino, dato che Luthor è il grande fornitore di armi agli invasori.

Il mondo va a pezzi, la crosta terrestre si sta spaccando con immagini terrificanti – sempre gli Usa temono la fine del (loro) mondo – lui, Superman, lotta, viene assalito, arrestato, quasi ucciso e alla fine salvato. Ritrova la famiglia adottiva, rivede la sua vita. Certo è l’essere kryptoniano El-Calel (nome biblico), ma ha perso l’aura “cristologica”, è più umano, per quanto con superpoteri.

Naturalmente, la nuova storia è condita di effetti speciali mirabolanti, di acrobazie alla Tom Cruise, di ricordi addirittura dell’epoca del Trono di spade, fra avventure spaziali, generali guerrafondai e il cattivissimo invidioso. Lui, Superman, questa volta interpretato con credibilità da David Corenswet, cerca di calarsi nel personaggio con i suoi risvolti anche ironici e un po’ goffi, e alla fine diventa un eroe simpatico, dalla faccia”normale”, un buono costretto a salvare il mondo e ad essere a sua volta salvato.

Per gran parte del film la narrazione funziona tra effettoni, suspence prevedibili e un affollamento di personaggi diciamo “minori”. Poi subentra la retorica del buonismo americano, ma con una certa ironia, e il racconto svapora un po’. Superman però si salva, è più fragile delle altre volte. Sarà finita la saga?

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