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Sumber Harapan, Fonte della speranza

di George Ritinsky

Un Centro sociale, sostenuto da Azione Famiglie Nuove, che in 18 anni è diventato una perla di dialogo interreligioso, a detta di missionari ed esperti. Sumber Harapan si trova in Indonesia, Nord Sumatra, a Medan, 30 Km dal mare. Ho trascorso 3 giorni in mezzo a gente fantastica

L’umanità è sempre umanità, senza distinzione di religione o colore della pelle, e penso che questa convinzione si sperimenta immediatamente in mezzo alle mamme e alle famiglie del progetto di sostegno a distanza Sumber Harapan (Fonte della Speranza), un’iniziativa promossa e sostenuta dal Movimento Famiglie Nuove, dei Focolari, a Medan, in Indonesia.

La gente ti circonda e sorride, ti cerca, ti chiede il nome, da dove vieni e… “quando tornerai?”. Ho passato con loro 3 giornate piene di profonda umanità e solidarietà, intense e coinvolgenti anche per un reporter che è abbastanza abituato a situazioni estreme e coinvolgenti.

Vedere e toccare la sofferenza ed al tempo stesso la dignità di queste persone, è stata un’esperienza che non avevo previsto nella sua intensità. Tanto che avevo dimenticato di scattare le foto che avevo in programma: per fortuna me ne sono ricordato in tempo!

Il giorno del mio arrivo, giovedì 10 aprile, c’è stata una distribuzione di riso e olio per le mamme che frequentano il Centro. Mi dicevano: “Ne arriveranno poche”, ma ne sono arrivate almeno una settantina (senza contare i bambini ed un discreto numero di papà), circa la metà delle 150 famiglie aiutate.

Ho notato una grande serenità e calma durante l’incontro, ed è stata una distribuzione collaborativa, con molto aiuto reciproco, gesti semplici ma significativi. Confesso che sono rimasto edificato e non poco sorpreso: il gruppo delle mamme è infatti composto da donne di 4 religioni diverse: cristiane di varie denominazioni, musulmane, buddhiste e hindu. Non importa di che religione sei, perchè l’importante è che sei indonesiano: questo è un valore forte della società indonesiana, l’unità nella diversità. E questa atmosfera colpisce molto: in altre nazioni a maggioranza musulmana, che ho visitato, tutto questo non sarebbe stato possibile.

Il giorno dopo, 11 aprile, la seconda giornata dedicata alle mamme con lezioni di due volontarie del Movimento dei Focolari, sull’uso dei cellulari per i bambini e sull’educazione in genere. Partecipanti circa 80 mamme, con bambini ed alcuni papà che aspettavano fuori. Un incontro molto sentito, con canzoni e scambio di esperienze. Programma di circa 1 ora e 30 minuti.

Il 12 Aprile, invece, pomeriggio per i bambini, anche loro di quattro religioni: ce n’erano circa 70, con mamme ed alcuni papà.

La temperatura nella sala principale del Centro sfiorava i 38 gradi! Il villaggio in cui si trova il Centro è a maggioranza musulmana, ed è presidiato da guardie. Ma la gente ci conosce da tempo, anche i vicini di casa: nesuna protesta sul numero di persone che frequentano il Centro sociale. Anche se talvolta la strada viene bloccata dalle moto parcheggiate oppure quando scattiamo foto, la gente non protesta e possiamo lavorare con serenità, in un ambiente accogliente.

Le famiglie che frequentano Sumber Harapan sono circa 150: di ciascuna si conosce la storia, le storie personali, sofferenze e speranze. Ho parlato a lungo con i volontari che gestiscono il Centro sociale, aperto 5 giorni su 7, per 8 ore al giorno, e quando è necessario anche sabato e domenica: le famiglie che partecipano ai programmi sono assistite anche con sussidi di cibo, perchè vivono tutte sotto il livello di povertà, spesso con bambini denutriti.

Sarebbe impensabile programmare corsi o incontri senza donare cibo ed un contributo alle spese di trasporto a queste persone che devono fare almeno 1 ora di viaggio per arrivare al Centro. Le famiglie che rientrano nel programma di aiuti di Azione Famiglie Nuove vivono ai margini della società, come quelle che ho visitato personalmente in un agglomerato accanto ad una ferrovia, dove di tanto in tanto un treno in corsa travolge qualcuno. Infatti, i treni arrivano a forte velocità e silenziosamente, senza fischi di avvertimento, e non di rado travolgono bambini, e non solo.

La caratteristica speciale del Sumber Harapan è soprattutto il fatto che persone delle quattro religioni presenti a Medan, cioè cristiani, musulmani, buddhisti e hindu, si incontrano ed interagiscono tra loro alla mensa, per le lezioni, per portare i bambini ed usufruire dei servizi forniti. Una giovane donna, cresciuta con gli aiuti del Centro sociale da quando aveva 5 anni, ha ora terminato l’università ed ha messo su famiglia. È venuta, insieme alla mamma, a chiedere aiuto, perchè la casa è andata completamente a fuoco.

Sumber Harapan si è fatto conoscere in questi anni come un luogo della solidarietà e del dialogo interreligioso, ha portato abbondanti frutti nella società di Medan e continua a farlo ancora oggi, dopo 18 anni di attività: sono ormai decine i ragazzi e le ragazze diplomati, laureati, sistemati in posti di lavoro, che hanno una vita normale.

Oggi, incontrando un giovane uomo vedovo, ho assistio all’inizio di un nuovo progetto nutrizionale per i suoi cinque bambini mal nutriti, e alla nascita di un progetto di lavoro per lui con una nuova beja, una motoretta con cassonetto laterale per il trasporto di passeggeri e merci. Sarà l’inizio di una nuova vita per lui che da solo e senza un lavoro sicuro doveva accudire 5 bambini.

Per continuare a portare avanti i corsi, la formazione personale e comunitaria e il sostegno concreto che Sumber Harapan sta offrendo alla sua gente, c’è bisogno di alcuni interventi per migliorare gli ambienti e renderli più accoglienti. Sollecito chi mi legge e ne ha la possibilità a contribuire, con spirito di solidarietà, a sostenere Sumber Harapan e la sua gente, che sono una chiara dimostrazione che il dialogo della vita, proposto da Chiara Lubich, è una risposta vera ai problemi dell’intolleranza religiosa. Anch’io, in veste di reporter, non li lascerò da soli!

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