Sebbene il focus del senso di colpa si pone su se stessi, in realtà è altamente rilevante dal punto di vista sociale, perché si ritiene che svolga importanti funzioni interpersonali, come ad esempio incoraggiare la riparazione di relazioni preziose e scoraggiare atti che potrebbero danneggiarle.
La ricerca suggerisce che la predisposizione al senso di colpa può essere correlata all’empatia, infatti sentirsi in colpa dopo un torto è normale e spesso può essere risolto chiedendo scusa, adottando misure per rimediare al dolore o all’offesa causati e comportandosi in modo responsabile.
Tuttavia, un eccesso di senso di colpa può gravare inutilmente su coloro che lo sperimentano, e dato che è generalmente spiacevole, può portare anche a ulteriori conseguenze psicologiche negative.
Molti, infatti, provano un senso di colpa sproporzionato rispetto al danno che hanno causato, o addirittura scollegato da qualsiasi danno reale. Può essere correlato al pensiero ripetuto su piccoli fallimenti o derivare da cose che non sono effettivamente sotto il controllo di una persona.
Dunque diventa importante saper distinguere tra colpa assolutamente distruttiva, e colpa riparatrice. Il primo tipo di senso di colpa distruttivo non ha alcun valore redentore, bensì è una funzione della nostra coscienza formatasi probabilmente durante l’infanzia e quindi non ha radici nella realtà. È la voce che ci ripete che siamo un fallimento, che non arriveremo mai a nulla o che siamo sostanzialmente irredimibili. Questo senso di colpa distruttivo deve essere contrastato e rifiutato, magari in terapia, in modo da lavorare per gestire queste voci distruttive e diluirle con altre prove positive.
Il secondo tipo di senso di colpa, invece, è qualcosa che può essere molto utile, necessario e curativo. Il senso di colpa riparativo è orientato verso l’altro, il che significa che può essere utile per riparare le fratture e creare legami più forti con gli altri.
Il senso di colpa è dunque inevitabile e spesso necessario per relazioni umane più positive, perché a volte abbiamo bisogno di sentirci un po’ in colpa per aver dimenticato un anniversario o per aver reagito in modo eccessivo con rabbia nei confronti di una persona cara. Questo tipo di senso di colpa può aiutarci a fare scelte migliori e persino darci la spinta motivazionale per cambiare le cattive abitudini e può spronarci a fare scelte migliori che creino legami più forti con i propri cari.
Invece, ad esempio, quando senza volerlo feriamo il nostro partner, può esserci la tendenza a provare vergogna per questa ferita tanto da farci sentire male per il modo in cui lo abbiamo trattato. Se questa vergogna è troppo intensa, possiamo allontanarci dal nostro partner e “scomparire” in noi stessi in una spirale di autocommiserazione, attivando la colpa distruttiva.
Dal punto di vista della relazione e della riparazione questo non va bene. Per costruire relazioni sane abbiamo bisogno di dosi occasionali di senso di colpa riparativo che possano tirarci fuori dalle nostre indulgenti esperienze di vergogna. In questo modo possiamo riconoscere che gli esseri umani a volte commettono errori, ma abbiamo anche la capacità di riparare ai nostri sbagli.
Dunque, imparare a distinguere tra colpa distruttiva e riparativa è un lavoro importante, e spesso molti di noi hanno bisogno di fare molta pratica per identificarle e non confonderle.
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