Sfoglia la rivista

Italia > Noi due

Lutto e crescita: le risorse della famiglia per superare la perdita

di Dorotea Piombo

- Fonte: Città Nuova

Quando in famiglia c’è un lutto, bisogna aiutare i più piccoli a comprendere cosa sta succedendo, senza nascondimenti.

Ansia bambini Bambina triste e preoccupata, foto Pixabay
Bambina triste e preoccupata, foto Pixabay

Il lutto è un’esperienza universale che può sperimentare chiunque, a prescindere dall’età. Nei bambini il lutto può essere vissuto in modo diverso rispetto agli adulti, ed è importante che i genitori e gli educatori siano consapevoli delle sue possibili conseguenze psicologiche.

Matteo avevha 8 anni quando suo nonno muore improvvisamente. Matteo era molto legato a lui, e la sua morte diventa un evento traumatico. I genitori di Matteo sono comprensivi e sensibili al suo dolore. Parlano con lui apertamente della morte del nonno, e gli spiegano che non è più in questo mondo.

Matteo ha bisogno di un luogo sicuro dove poter esprimere il suo dolore. Parla con i suoi genitori di come si sente, e disegna un ritratto del nonno per ricordarlo. I genitori lo aiutano a trovare modi per esprimere il suo dolore. Lo incoraggiano a parlare con i suoi amici e con i suoi insegnanti, e lo iscrivono a un gruppo di supporto per bambini in lutto.

Grazie al supporto dei suoi genitori e degli educatori, Matteo inizia a elaborare il suo lutto. Impara a convivere con la perdita del nonno, e continua a vivere la sua vita con più serenità.

I bambini possono sperimentare il lutto in modo diverso rispetto agli adulti, a seconda della loro età e del loro sviluppo cognitivo. In generale, i più piccoli possono avere difficoltà a comprendere il concetto di morte, e possono manifestare il dolore attraverso comportamenti regressivi, come fare pipì a letto o succhiarsi il pollice. I bambini più grandi, invece, possono comprendere meglio il concetto di morte e possono comunque sperimentare emozioni intense, come tristezza, rabbia o paura.

Alcune delle reazioni comuni al lutto vissuto dai bambini includono la tristezza, e quindi il bambino può piangere, sentirsi depresso o perdere interesse per le attività che gli piacevano; può sentire una forte rabbia nei confronti della persona che ha perso e con se stesso o con gli altri; può provare paura della morte, dell’abbandono o del cambiamento; può sentirsi in colpa per la morte della persona cara, pensando di averla in qualche modo causata; infine potrebbe provare confusione e quindi, avere difficoltà a capire cosa è successo e perché. A questo punto risulta di fondamentale importanza la presenza costante della famiglia.

Il coping educativo è un approccio che aiuta i bambini ad elaborare il lutto attraverso l’educazione e la comunicazione. Questo si basa sul presupposto che i bambini abbiano bisogno di informazioni e di supporto per comprendere e superare il momento critico della separazione dalla persona che non c’è più.

Vediamo insieme quali sono gli elementi chiave di tale approccio. Primo tra tutti è la comunicazione aperta e sincera, ciò significa che i genitori e gli educatori dovrebbero essere aperti e sinceri con i bambini riguardo alla morte. È importante rispondere alle loro domande in modo chiaro e comprensibile, evitando di usare eufemismi o di nascondere la verità. A questo punto risulta importante fornire informazioni adeguate all’età, ciò vuol dire che devono essere adeguate al loro livello di comprensione. È importante non sovraccaricarli di dettagli, ma fornire loro informazioni concrete e comprensibili.

I genitori dovrebbero incoraggiare l’espressione delle emozioni, perché sussiste la necessità di un luogo sicuro in cui poter esprimere liberamente i propri sentimenti, sia piacevoli che spiacevoli. I genitori e gli educatori dovrebbero incoraggiarli a parlare di come si sentono, senza giudicarli o sminuire ciò che vivono o provano. Infine la famiglia dovrà offrire supporto e conforto durante tutto il processo del lutto con una costante rassicurazione affettiva, trasmettendo sicurezza e stabilità, mantenendo le routine familiari e le attività piacevoli, la condivisione dei ricordi e dei valori legati alla persona perduta, favorendo il mantenimento di un legame simbolico, incoraggiando l’espressione creativa del dolore, attraverso il gioco, il disegno, la scrittura, la musica o altre forme artistiche.

Oltre al coping educativo, ci sono altri interventi di sostegno che possono aiutare i bambini a elaborare il lutto. Questi interventi possono includere la terapia individuale, i gruppi di supporto che possono offrire ai bambini un luogo sicuro dove condividere le loro esperienze e ricevere sostegno da altri bambini che stanno vivendo una situazione simile e, infine, gli interventi scolastici. Le scuole, infatti, possono offrire programmi di supporto ai bambini che hanno perso una persona cara. Questi programmi possono includere attività di gruppo, interventi individuali e risorse informative per genitori e insegnanti.

La famiglia non è solo un legame di sangue, ma una forza che ci sostiene nei momenti difficili: è resiliente, perché sa trasformare il dolore in speranza, la perdita in memoria, la morte in vita. La famiglia è il luogo dove possiamo piangere e sorridere insieme, dove possiamo ricordare e onorare chi non c’è più, dove possiamo continuare a vivere con amore e gratitudine.

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it

 

 

Riproduzione riservata ©

Condividi

Ricevi le ultime notizie su WhatsApp. Scrivi al 342 6466876