14 studentesse e un satellite

Sarà lanciato in orbita polare il prossimo maggio 2017 il primo satellite privato dell’Africa, realizzato da 14 ragazze, con l’obiettivo di studiare e monitorare la situazione climatica del continente e cercare di prevenire i disastri ambientali
Ragazze al lavoro col satellite

Il progetto rientra in un programma di sviluppo finanziato dall’organizzazione sudafricana MEDO (Meta Economic Development Organisation) che ha coinvolto 14 studentesse di diversi istituti di scienze, tecnologia e ingegneria presenti in Sudafrica, Kenya, Ruanda, Malawi e Namibia.

 

Il progetto prevede il lancio in orbita del primo satellite privato dell’Africa il prossimo maggio 2017 con l’obiettivo di studiare e controllare il clima del continente. Una nuova opportunità per l’Africa, dal satellite infatti arriveranno quotidianamente immagini e informazioni dettagliate che permetteranno agli studiosi di monitorare i cambiamenti climatici cercando così di prevenire possibili catastrofi ambientali, dalla siccità alle inondazioni e gli incendi a cui il vecchio continente è continuamente esposto. In questo modo sarà possibile anche realizzare degli interventi per lo sviluppo e la salvaguardia del settore alimentare. Dalle immagini scaricate sarà possibile infatti capire dove la vegetazione cresce con più facilità e quindi quali terreni poter sfruttare per la semina.

 

Un cambiamento positivo e per nulla scontato per un continente con grandi difficoltà economiche, causate anche dalle condizioni climatiche. Solo pochi mesi fa, ad esempio, l’Unicef denunciava l’immediato bisogno di cure contro la malnutrizione nelle regioni dell’Africa orientale e meridionale causate da due anni di piogge irregolari e siccità, tra i più gravi effetti di El Nino. Con l’eccessivo riscaldamento delle acque dell’oceano Pacifico centromeridionale e orientale infatti le zone più vicine sono soggette ad inondazioni e alluvioni mentre, quelle più lontane, sono colpite da lunghi periodo di siccità. A subirne le conseguenze sono le popolazioni più povere e i contadini che in pochi secondi possono veder sfumare il lavoro di anni.

 

Certo un satellite non può risolvere tutti i problemi ma è un primo segnale positivo che permetterà di provare a determinare e prevenire questi problemi ed un passo in avanti in grado di migliorare positivamente l’economia del Paese. 

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