“La Chiesa ha bisogno della vostra comunione con me e tra di voi”

Per la creazione di 19 nuovi cardinali e davanti anche al suo predecessore, papa Francesco traccia l’identikit di chi vuol servire la Chiesa a tutta prova. Prima un Concistoro straordinario di due giorni. Al centro la famiglia
Concistoro 22 febbraio 2014

«Il Vangelo ci purifica interiormente, fa luce nelle nostre coscienze e ci aiuta a sintonizzarci pienamente con Gesù» esordisce così papa Francesco alla Messa per la creazione di 19 nuovi cardinali.  «Mentre siamo convocati e “chiamati a Sé" dal nostro unico Maestro, anch’io vi dico ciò di cui la Chiesa ha bisogno: ha bisogno di voi» e «prima ancora della vostra comunione, comunione con me e tra di voi». Suonano forti le parole quasi sussurrate di papa Francesco nella basilica di San Pietro, tinta di porpora. A fianco delle fila di cardinali e neo-cardinali, un uomo vestito di bianco. E’ la prima uscita ufficiale per Benedetto XVI, che ha risposto all’invito di papa Francesco. Un inedito che attira un denso applauso.

Francesco parla ai neo cardinali e ne tratteggia una sorta di identikit. «La Chiesa ha bisogno del vostro coraggio, per annunciare il Vangelo in ogni occasione opportuna e non opportuna e per dare testimonianza alla verità». Ha «bisogno della vostra preghiera» primo compito del Vescovo con l’annuncio della Parola, «della vostra compassione» per il tanto dolore e sofferenza in molti Paesi del mondo, «della nostra preghiera» anche per i cristiani perseguitati, «perché siano forti nella fede e sappiano reagire al male con il bene», da estendere ad ogni uomo e donna che subisce ingiustizia per convinzioni religiose. E, ancora, «la Chiesa ha bisogno di noi affinché siamo uomini di pace e facciamo la pace con le nostre opere, i nostri desideri, le nostre preghiere: fare la pace, essere artigiani della pace».

I due giorni precedenti si era svolto in Vaticano uno straordinario Concistoro. All’ordine del giorno la famiglia.  

Alcune parole nitide hanno condotto la riflessione tra i 150 cardinali di tutto il mondo. L’ha voluto mettere in chiaro papa Bergoglio. «La nostra deve essere una riflessione con sempre presente la bellezza della famiglia e del matrimonio», «la grandezza di questa realtà umana», «così semplice e insieme così ricca, fatta di gioie e speranze, di fatiche e sofferenze, come tutta la vita». Obiettivo del Concistoro «approfondire la teologia della famiglia e la pastorale» nelle attuali condizioni, perché la famiglia oggi, parole di Francesco, «è disprezzata, è maltrattata». Per questo oggi «ci è chiesto di riconoscere quanto è bello, vero e buono formare una famiglia, essere famiglia». Con un avvertimento, riflettere «con profondità e senza cadere nella "casistica"». Francesco ha parlato del dovere di aiutare e accompagnare i coniugi nelle molte difficoltà «con una pastorale intelligente, coraggiosa e piena d’amore». Parole meditate e soppesate. Parole chiavi per la riflessione che ne è seguita a porte chiuse. Ne ha riferito padre Lombardi in diversi breafing presso la Sala Stampa Vaticana.

La relazione del cardinale teologo Walter Kasper, lunga quasi due ore e non resa pubblica, ha introdotto il dibattito. «Una prospettiva positiva, ampia, teologicamente fondata, profonda», secondo il portavoce della Santa Sede, «che vede i problemi della pastorale di oggi, ma non parte ristretta su di essi». Come la famiglia è e vive oggi e come appare nel piano di Dio. Si tratta di tenere insieme il binomio inscindibile della fedeltà alle parole di Gesù e della misericordia di Dio nelle situazioni umane difficili e quindi nell’azione pastorale della Chiesa. Messaggio di fedeltà, ma anche di misericordia. Invito alla saggezza e alla sapienza pastorale, alla discretio, al discernimento spirituale.

Il cardinale Kasper ha affrontato i problemi, le tensioni, le alienazioni che sfidano l’istituto familiare: rapporto uomo e donna, corpo e spirito, uomo e natura, fino alle sofferenze e difficoltà delle donne e delle madri. Riferendosi, poi, alle parole di Gesù e al Nuovo Testamento, ha evidenziato «il matrimonio come sacramento, strumento di guarigione e di grazia santificante», nella legge della gradualità, così importante per la vita e la pastorale matrimoniale e familiare perché suppone il “crescere”. Ha concluso con la visione della famiglia «Chiesa domestica», «via privilegiata della nuova evangelizzazione, del rinnovamento della Chiesa». «Nelle famiglie – ha affermato – la Chiesa incontra la realtà della vita; per questo, le famiglie sono banco di prova della pastorale e urgenza della nuova evangelizzazione».

E’ seguito un lungo dibattito tra i cardinali presenti, segnato dalla volontà di discernimento, su molte questioni e con pluralità di prospettive, in un clima, secondo padre Lombardi, «di realismo e constatando la difficoltà cristiana in una cultura che va, prevalentemente, in un'altra direzione». Si è discusso sulla famiglia in una prospettiva cristiana e il suo valore in una cultura secolarizzata, su sessualità e persona, sulla pastorale della famiglia, la preparazione al matrimonio e la spiritualità coniugale e familiare. Si è affrontato il problema dei divorziati risposati da un punto di vista giuridico-canonico e i procedimenti di nullità che occorre migliorare e semplificare. Ampi gli interventi sull'ammissione ai sacramenti dei divorziati risposati.

Padre Lombardi ha ribadito che sebbene non si sia rilevato un orientamento unitario del Concistoro, c'è stata un'introduzione incoraggiante per il percorso del Sinodo, che, se lavorerà con questa ampiezza di orizzonti, potrà rappresentare una buona risposta pastorale.

Domanda obbligata infatti era «quale il rapporto tra Concistoro e cammino sinodale?». Ha risposto Kasper nel suo intervento: «Il Concistoro non può affrontare tutte le questioni né intende anticipare i risultati del Sinodo», vale a dire dell’intera Chiesa. Esso «vuole essere una sorta di ouverture che conduce verso il tema, nella speranza che alla fine ci venga donata una sinfonia, cioè un insieme armonico, di tutte le voci della Chiesa, anche di quelle magari dissonanti».

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