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Un anno europeo per i giovani

di Fabio Di Nunno

- Fonte: Città Nuova

Fabio Di Nunno, autore di Città Nuova

L’Unione europea dedica il 2022 ai giovani con iniziative ed eventi per valorizzare la loro partecipazione nella società.

Un anno europeo dedicato ai giovani: lo aveva annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il 15 settembre 2021, nel suo discorso sullo stato dell’Unione. L’Unione europea (UE) ha bisogno della visione, dell’impegno e della partecipazione di tutti i giovani per costruire un futuro migliore, un futuro che sia più verde, più digitale e più inclusivo. Con questa proposta l’UE intende impegnarsi a offrire ai giovani maggiori e migliori opportunità per il futuro.

La strategia dell’UE per la gioventù 2019-2027 costituisce il quadro di riferimento per la collaborazione a livello europeo sulle politiche giovanili, per promuovere la partecipazione dei giovani alla vita democratica e garantire che tutti i giovani prendano parte alla vita della società. Con l’Anno europeo dei giovani la Commissione europea, in collaborazione con il Parlamento europeo, gli Stati membri, le autorità regionali e locali, le associazioni giovanili e i giovani stessi, intende innanzitutto celebrare e sostenere la generazione più penalizzata dalla pandemia, infondendole nuove speranze, forza e fiducia nel futuro, evidenziando come la transizione verde e quella digitale offrano nuove prospettive e opportunità.

Poi, l’iniziativa mira a incoraggiare tutti i giovani, in particolare quelli con minori opportunità, provenienti da contesti svantaggiati o da zone rurali o remote, o appartenenti a gruppi vulnerabili, a diventare cittadini attivi e attori del cambiamento positivo. Ancora, si intende promuovere le opportunità che le politiche dell’UE offrono ai giovani a sostegno del loro sviluppo personale, sociale e professionale. L’Anno europeo dei giovani andrà di pari passo con l’attuazione efficace di NextGenerationEU per quanto riguarda la creazione di posti di lavoro di qualità e opportunità di istruzione e formazione. Infine, si vuole trarre ispirazione dalle azioni, dalla visione e dalle idee dei giovani per continuare a rafforzare e rivitalizzare il progetto comune di UE, basandosi sulla Conferenza sul futuro dell’Europa.

Le iniziative in corso di elaborazione nell’ambito dell’anno europeo dei giovani beneficeranno di un sostegno pari a 8 milioni di euro provenienti da Erasmus+ e dal Corpo europeo di solidarietà, un’integrazione speciale per l’anno europeo dei giovani decisa dall’autorità di bilancio per il 2022. Anche altri programmi e strumenti dell’Unione contribuiranno in modo significativo agli obiettivi e alle attività dell’anno europeo dei giovani. Nel 2022 sarà inoltre inaugurato un nuovo programma denominato ALMA, inteso a sostenere la mobilità professionale a livello transfrontaliero per i giovani svantaggiati.

I giovani europei beneficeranno di molte occasioni per acquisire conoscenze, abilità e competenze per lo sviluppo professionale e per rafforzare l’impegno civico teso a plasmare il futuro dell’Europa. Da una relazione su un’indagine online avviata ad ottobre, per la quale sono pervenute quasi 5 000 risposte da tutti gli Stati membri, la maggior parte degli intervistati (58,8%) ha affermato di voler contribuire attivamente all’Anno europeo dei giovani.

Secondo Ursula von der Leyen, «la pandemia ha privato i giovani di molte opportunità, come incontrarsi e fare nuove amicizie, conoscere ed esplorare nuove culture». Sebbene «non possiamo restituire loro il tempo perso», è stato apposta proposto di designare il 2022 quale anno europeo dei giovani, cosicché «dal clima alle tematiche sociali, fino al digitale, i giovani sono al centro del nostro processo decisionale e delle nostre priorità politiche». Da qui l’impegno «ad ascoltarli, come stiamo facendo nel quadro della Conferenza sul futuro dell’Europa, e vogliamo lavorare insieme per plasmare il futuro dell’Unione europea: un’Unione che è più forte se fa proprie le aspirazioni dei giovani, saldamente ancorata ai valori e audace quando si tratta di agire».

Margaritis Schinas, vicepresidente della Commissione europea con delega alla Promozione dello stile di vita europeo, ricorda che «la nostra Unione è uno spazio di libertà, valori, opportunità e solidarietà unico al mondo». Proprio «ora che tutti insieme stiamo uscendo più forti dalla pandemia, l’Anno europeo dei giovani 2022 promuoverà questi principi per le giovani generazioni, e insieme a loro, in tutta Europa». Per questo «è nostro dovere tutelare e responsabilizzare i giovani perché la loro diversità, il loro coraggio e la loro audacia sono essenziali per il nostro futuro di europei».

Mariya Gabriel, commissaria per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, aggiunge che «l’anno europeo dei giovani dovrebbe portare a un cambiamento di paradigma nel modo in cui li rendiamo partecipi dell’elaborazione delle politiche e del processo decisionale». Nello specifico, «con questa iniziativa ci prefiggiamo di ascoltare i giovani, coinvolgerli e promuovere opportunità concrete a loro rivolte». È necessario, inoltre, «colmare il divario tra le generazioni». Infatti, «i giovani di oggi sono meno interessati alle forme tradizionali di partecipazione, ma agiscono per difendere ciò in cui credono, impegnandosi in modi nuovi». Ecco che «questa iniziativa vuole riconoscere e omaggiare l’impegno dei giovani».

Nonostante nelle proposte manchi ancora la concretezza delle iniziative da svolgere nel 2022, un anno europeo dedicato ai giovani non può che essere visto positivamente, sempre che i buoni propositi non restino solamente tali, senza avere un impatto concreto nella vita dei giovani e delle comunità di riferimento. L’anno europeo dei giovani prevede conferenze, eventi e campagne promozionali e di informazione. Un coordinatore nazionale coordinerà le attività a livello nazionale. Non è escluso che il protrarsi della pandemia di Covid-19 possa avere un impatto negativo sullo sviluppo dell’anno europeo dei giovani, che sarà presentato da Emmanuel Macron, ora che la Francia che regge la Presidenza di turno del consiglio dell’UE.

 

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