Whiskey Tango Foxtrot

Storia di una giornalista in Afganistan, raccontata con umorismo, ma critica riguardo all’incongruenza della situazione
Fox

Titolo originale, dall’acronimo militare WTF, per un film sull'Afghanistan nel primo decennio del duemila. Non è propriamente una denuncia della difficile situazione politica e degli scontri con i talebani: la conoscenza della situazione è data per scontata. Tratto da un diario della giornalista Kim Barker, è soprattutto la storia di una reporter americana che, per sfuggire alla noia della sua vita e darsi tempo nella relazione con il fidanzato, accetta di andare in quel difficile Paese per fare qualche scoop. In realtà finisce per trovarcisi bene e si lascia trasportare in imprese temerarie, sperando di cogliere qualche occasione apprezzabile giornalisticamente.

Sono descritti in primo piano e in modi vivaci i suoi rapporti con le varie persone che incontra: un’altra giornalista spregiudicata, un suo aiutante, il generale, un funzionario locale, ecc … Tutto questo su uno sfondo bellico scabroso.  Le brevi scene che lo ritraggono sono molto loquaci: ragazzi furbi che chiedono l'elemosina, anziane donne che sgridano la giornalista per atteggiamenti ritenuti sconvenienti, la distruzione di televisori da parte di talebani, donne col burqa che danneggiano il pozzo dell’acqua, costruito per loro dagli americani, per poter tornare al fiume dove incontrano le amiche, la distruzione di un paio di macchine vecchie con ordigni costosi e sofisticati, il nervosismo euforico ed amorale che domina i ritrovi serali di americani ed europei  e il loro vuoto di valori. Il migliore di questi, forse, è fare servizi giornalistici, ma non sempre in modo dignitoso. Tutti segni eloquenti, che ricordano bene l’assurdità della situazione.

Due civiltà molto diverse vicine, ma incapaci di capirsi e di scambiarsi valori validi, anche se gli anni passati insieme sono molti. Nonostante l’umorismo presente nella giornalista (la brava Tina Fey, nuova per il cinema, intelligente, sensibile e forte quanto basta), che mitiga un po’ la tristezza di certe situazioni, il film risulta abbastanza crudo e realista, capace di rendere conto della situazione sociale complessa, apparentemente lasciata sullo sfondo, ma ben presente negli animi delle persone.

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