Weekend in mostra

Una selezione di alcune mostre fotografiche attualmente esposte in Italia
fotografia etica

Festival della Fotografia Etica Distribuite nei luoghi più suggestivi della città, sono oltre 20 le mostre fotografiche, e quasi 100 i fotografi, che compongono la tredicesima edizione del Festival della Fotografia Etica l’appuntamento annuale di Lodi (fino al 23 ottobre) per raccontare il nostro pianeta attraverso il grande fotogiornalismo internazionale. Piccole storie quotidiane e grandi tragedie, vicine o lontane, ma sempre legate all’esperienza unica che ci rende testimoni del nostro tempo. Storie che ci parlano di speranze e dolori, energia e paura, emozioni contrastanti ma che ci fanno sentire vicini. Sono mostre talvolta difficili e complesse, che richiedono di leggere, ragionare ed approfondire, ma sono sempre mostre necessarie per comprendere un po’ di più il nostro mondo. Cuore espositivo rimane il World Report Award – Documenting Humanity con le sue cinque sezioni e i relativi vincitori, in mostra a Palazzo Barni. Inoltre conferenze, presentazioni di libri, video-proiezioni, visite guidate con gli autori e progetti educational per gli studenti. Tra le novità di questa edizione l’ospitalità, per la prima volta, del prestigioso premio di fotogiornalismo World Presse Photo, con oltre 150 immagini dai 5 continenti.

 

Robert Doisneau L’information-scolaire,-Paris-1956

Robert Doisneau a Torino. Dopo Roma, nello spazio espositivo dell’Ara Pacis, continua a girare la mostra antologica del grande fotografo francese del quale tutti abbiamo visto almeno una volta lo scatto del bacio di una giovane coppia indifferente alla folla dei passanti e al traffico della place de l’Hôtel de Ville di Parigi. Foto che lo ha reso famoso. Insieme a Henri Cartier-Bresson, è considerato uno dei padri fondatori della fotografia umanista francese e del fotogiornalismo di strada. Con il suo obbiettivo, espressione di uno sguardo empatico e ironico, Doisneau ha catturato la vita quotidiana degli uomini, delle donne, dei bambini di Parigi e la sua banlieue. Sono oltre 130 le immagini provenienti della collezione dell’Atelier Robert Doisneau, esposte a Torino, dall’11 ottobre e fino al 14 febbraio 2023, presso CAMERA – Centro Italiano per la Fotografia.

P.P.-Pasolini-sette-scatti-Fotografie-di-Cecilia-Mangini-al-Castello-Volante-di-Corigliano-dOtranto

Cecilia Mangini e Pasolini Anche attraverso la fotografia, è stata un’interprete, di quello spirito “di strada” che andava affermandosi a metà Novecento col Neorealismo cinematografico. Ma soprattutto è stata la prima donna documentarista in Italia. Sceneggiatrice e regista la pugliese Cecilia Mangini (Mola di Bari 1927 – Roma 2021) cresciuta a Firenze e vissuta a Roma, nel 1958 strinse un sodalizio artistico con Pier Paolo Pasolini, esordendo al cinema con tre importanti documentari in sua collaborazione. A questo incontro poco noto e prolifico è dedicata la ricca mostra “P.P. Pasolini sette scatti – Fotografie di Cecilia Mangini” in corso fino 20 ottobre 2022 al Castello Volante di Corigliano d’Otranto. La mostra è prodotta dalla 16esima edizione della “Festa di Cinema del reale e dell’irreale, svoltasi a luglio con la direzione artistica di Paolo Pisanelli, regista e anche curatore del percorso espositivo insieme a Claudio Domini.

Mimmo Jodice, Procida

Procida vista da Mimmo Jodice. «Pudica e solare, Procida rivela le sue leggi solo agli sguardi capaci di andare al di là di ciò che appare». La descrive così, con queste parole, l’antropologo Marino Niola, l’isola del napoletano raccontata da scrittori e artisti, e qui presentata attraverso sette foto inedite di Mimmo Jodice. Nel testo introduttivo alla mostra (a Palazzo della Cultura di Terra Murata, dal 16 ottobre al 31 dicembre, nell’ambito delle manifestazioni di Procida Capitale della Cultura 2022), Niola scrive ancora: «Sguardi come quello di Mimmo Jodice, che gli arcani della natura e della storia li ha negli occhi. Non descrive i luoghi ma li crea.  L’obiettivo dell’artista rende visibile l’invisibile, mostra il DNA delle sostanze primordiali, facendo di Procida un’isola contesa tra la vista e la visione». Le fotografie coprono un arco di viaggi, spostamenti e permanenze, dagli anni ’70 a oggi.

Mongolia. 1964. Rounding up wild horses on the edge of the Gobi desert. Children are expert riders from an early age.

L’uomo e la montagna. “Grandi cose si compiono quando gli uomini e le montagne si incontrano”.  Così scriveva il grande poeta e pittore inglese William Blake, una frase che condensa al meglio il legame sempre esistente fra la dimensione umana e quella naturale della montagna. Da questa considerazione si è sviluppato il progetto espositivo “Vivere in alto. Uomini e montagne dai fotografi di Magnum. Da Robert Capa a Steve McCurry”, mostra in corso al Castello di Caldes di Trento, fino al 6 novembre. La montagna osservata, vissuta e raccontata dai grandi interpreti dell’Agenzia Magnum Photos, raccoglie circa 100 fotografie, mettendo l’attenzione sui punti di contatto fra i tempi della natura e quella degli uomini. La straordinaria raccolta di opere, dalle storiche fotografie degli anni Cinquanta sino ai giorni nostri, permette così una lettura trasversale e articolata fra il rapporto uomo-montagna, spaziando in tutti i continenti. Un approfondimento di questa relazione che può offrire riflessioni sulle sfide odierne della montagna, in primis quella demografica e del cambiamento climatico, ma anche tra la modernità e la digitalizzazione.

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