We care education

Oltre cento docenti di ogni ordine e grado di scuola, dirigenti scolastici, educatori e formatori dall’Italia e dall’estero a Loppiano per accettare la sfida di una proposta integrale
AP Photo/Laszlo Balogh

In un soleggiato week-end da “estate di San Martino”, l’Istituto Universitario Sophia è animato da un insolito, variegato popolo: oltre cento docenti di ogni ordine e grado di scuola, dirigenti scolastici, educatori e formatori di tutta Italia – ma anche ospiti da Slovenia, Brasile, Colombia, Madagascar, Spagna ed Africa Orientale. Cosa li ha spinti a mollare tutto per un week-end, con salti acrobatici a volte, in un periodo lavorativo intenso come quello di novembre, tra riunioni infinite di Collegi docenti, consigli di classe e programmazioni?

Una domanda di senso, un vuoto da colmare di fronte alle mille sfide con cui devono confrontarsi ogni giorno…ma soprattutto un imperativo interiore: non rinunciare mai a interrogare la vita e interrogarsi, a sperare e a lottare per le giovani generazioni. L’esigenza di una scuola di vita per sé stessi, prima di tutto, per il conoscere, il saper fare e per l’essere…una formazione” mente, cuore e mani”, secondo l’indirizzo di papa Francesco all’Istituto Universitario Sophia durante la recente visita a Loppiano. Esigenza riscoperta e rilanciata  nei laboratori dell’ultimo Loppiano Lab.

All’educazione va data una casa: un tempo per ripensarne la vision, un luogo per incontrarsi, formarsi e confrontarsi, “un progetto di formazione continua dei docenti”.

È il sogno – progetto condiviso tra il prof. Michele De Beni (docente di Pedagogia a Sophia), il comitato promotore di Sophia e un Cantiere in action di docenti di tutta l’Italia uniti dalla passione di mettere in rete competenze e professionalità per rispondere all’emergenza educativa, che oggi vediamo in una prima tappa fondamentale della sua attuazione. Sinergia che ha coinvolto anche studiosi del comportamento e AMU apportando la ricchezza degli studi sulla prosocialità e la vivacità di Living Peace, percorso sempre più frequentato di educazione alla pace.

Il titolo del corso, che campeggia nella locandina all’ingresso, la dice lunga a riguardo: We Care Education: richiesta di cura (“ riappropriamoci del nostro primo compito, la cura per l’educazione!”), impegno alto che sgorga prima di tutto da una risposta personale, ma che invoca una responsabilità educativa corale, un Noi.

E questo “Noi”, nel piccolo, è visivamente evidente all’apertura del corso, nella prolusione del rettore dell’Istituto universitario Sophia, prof. Piero Coda, ma anche nella presenza di alcuni interpreti di rilievo di questo anelito nelle varie sfaccettature della cultura odierna, come il prof. Luigino Bruni, economista e storico del pensiero economico, a sottolineare che una nuova economia non è possibile a prescindere da una nuova educazione.

Stimoli che da subito pongono importanti interrogativi su cui riflettere partendo proprio dai contenuti stessi del corso.  Il rapporto tra pensiero e vita (prof. Piero Coda), il coraggio di educare (prof. Michele De Beni), il principio di realtà (prof Daniele Bruzzone), il principio di Speranza (prof.ssa Valentina Gaudiano),  il principio di responsabilità  (prof.ssa Luigina Mortari), tra le relazioni introduttive che hanno “dato il la” e tracciato un unico quadro di riferimento globale, antropologico – pedagogico.

Promuovere le competenze emotive- percorsi dell’intelligenza personale-sociale; Imparare a pensare- strategie dell’intelligenza socio-cognitiva, Educare il carattere– vie dell’intelligenza etica: dal quadro comune alle tre aree specifiche, in preziosi momenti laboratoriali  curati dai prof.  Monteduro, Fattizzo, Lamberti, Morbioli, Ubbiali e Valbusa: docenti, ricercatori e professori  che hanno saputo mettersi in gioco in chiave fortemente dialogica, con una ricchezza di contenuti e metodologia cui hanno risposto i corsisti con un entusiasmo ed una partecipazione tale che ha fatto dire ai docenti “raramente si ha un’interazione di questo livello” .

Un corso plurale nella selezione degli esperti e degli interventi, che evidenzia l’apporto interdisciplinare, dalla neuroscienze (equipe del prof Ferri presso l’Università di Parma) alla Filosofia alla Psicologia e Sociologia.

Nella “casa dell’educare” ha trovato un posto d’onore l’arte: momenti di alta poesia con Ettore Goffi e la sua opera “D’abbraccio allumati”, l’energia pura nell’armonia d’un abbraccio; con Leopoldo Verona e Walter Kostner le life skills hanno trovato incarnazione nelle parole e nelle strisce di GB e Doppia W, in un sodalizio artistico di particolare efficacia.

Atmosfera familiare – che ha avvolto tutte le fasi – e livello altissimo di professionalità: un binomio sintesi di questa Winter school, che nella sua conclusione ha espresso la globalità dei saperi nella plenaria dei laboratori e nelle relazioni del prof. Sergio Rondinara e Martina Ardizzi, voci dell’esperienza di uno studio – vita che permea la realtà dell’Istituto Universitario Sophia;  degno culmine del corso che continuerà tramite una piattaforma informatica interattiva in diverse scuole italiane.

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