Volontari nei Pronto soccorso

Spesso chi accompagna un  paziente  e  rimane in attesa nei Pronto soccorso è un vero e proprio caregiver, in grado di contribuire attivamente a prendersi carico di lui

Spesso chi accompagna un  paziente  e  rimane in attesa nei Pronto soccorso è un vero e proprio caregiver, in grado di contribuire attivamente a prendersi carico di lui. Oggi in molti ospedali del nostro Paese si diffondono percorsi di accoglienza molto articolati, che coinvolgono personale volontario non sanitario, debitamente formato, operante a fianco dei sanitari, per facilitare il contatto fra il paziente e i suoi caregiver; a questi, durante l’attesa, vengono garantiti il confronto con il medico e le informazioni sull’andamento delle cure. Accade in progetti come quello attivato da anni presso gli Ospedali Riuniti di Cremona con la Onlus “Siamo Noi”, o il recente percorso “Ti Abbraccio”, avviato con il supporto dell’Avo presso l’Ospedale Apuane di Massa dell’Asl Toscana Nord Ovest.

Qui l’approccio, messo a punto con il contributo della UO di Psicologia Ospedaliera, mira ad attivare e potenziare gli effetti della relazionalità fra sanitari e utenti, con importanti risvolti in termini di efficacia del trattamento, soddisfazione, riduzione del contenzioso e miglioramento del rapporto fra la cittadinanza e i servizi sanitari. Un modo per rendere il Pronto soccorso un luogo non solo più efficiente e sicuro, ma anche più umano e orientato alla persona: come recita lo slogan del progetto “Ti Abbraccio”, è qui che si trova “il cuore dell’accoglienza.”

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