Viaggiare sicuri

La patente a punti è stato uno dei pochi provvedimenti che ha riscosso l’approvazione di tutte le parti politiche, per la riduzione degli incidenti stradali che ha comportato. Tuttavia morte e gravi handicap da infortuni autostradali rimangono ancora a livelli molto alti. A tal proposito il ministro della salute ha preso un’altra iniziativa, destinata a diventare decreto legge, volta a ridurli ulteriormente. Si tratta di sottoporre i patentati over 65, nel rispetto delle cadenze previste dalla normativa in vigore, ad una visita oculistica che comporti anche il controllo a luce tenue per valutare la sensibilità al contrasto delle variazioni repentine della luminosità. Ciò perché negli ultrasessantacinquenni si forma, nel 90 per cento dei casi, una cataratta senile, con opacamento del cristallino e conseguente riduzione della capacità visiva. Il cristallino, è paragonabile all’obiettivo di una macchina fotografica: più diventa opaco, meno consente la chiarezza dell’immagine. Il relativo decreto legge dovrebbe essere pronto tra breve. Ma altri accorgimenti sono necessari, non trasformabili in altrettanti decreti legislativi. Questi impongono piuttosto buon senso, educazione stradale rispetto del prossimo, da parte d’ogni conducente. Il sonno, la sonnolenza, la stanchezza che produce minore prontezza dei riflessi nervosi, sono altrettanti killer in agguato. Su 22.500 incidenti stradali registrati dalla polizia in un anno in due regioni italiane, il colpo di sonno e la sonnolenza rappresentavano il 20 per cento delle cause, con tassi di mortalità triplicati rispetto ad altre categorie d’infortuni. Vale la pena di ricordare l’uso dei farmaci da parte di chi guida. Gli ansiolitici, gli antidepressivi, gli antipsicotici, gli anticonvulsivanti, gli anti-nausea, gli antinfiammatori, alcuni anti-ipertensivi, i miorilassanti, l’insulina, sono tutti potenziali cause di vertigini, sonnolenza, confusione mentale, difficoltà di concentrazione, com’è bene esplicitato nei foglietti illustrativi allegati a ciascun farmaco elencato. Ma anche il caldo eccessivo, i pasti copiosi, le droghe, gli alcolici, la gravidanza nei primi tre mesi, possono determinare gli stessi fenomeni. Alternarsi alla guida dell’autoveicolo, se possibile; partire nelle ore propizie, dopo almeno sette ore di sonno; riposarsi dopo due o tre ore di viaggio; evitare abbuffate se ci si ferma a mangiare, sono tutti provvedimenti importanti quanto e più di un pur necessario decreto legislativo. In conclusione, bisogna che gli anziani evitino pericolosi giovanilismi, sottoponendosi a visite accurate, non solo oculistiche, mentre, d’altro canto, è opportuno non ghettizzarli. Nell’interesse di ciascuno. Il salvavita al polso Aumentano gli anziani, cresce il bisogno di assistenza. Tra le nuove strategie sanitarie e sociali, ecco l’avanzata, ad esempio, del telemonitoraggio, un sistema di assistenza a distanza per tutte le necessità. A Roma, è attivo il servizio Non più soli gestito dall’assessorato alle politiche sociali del comune e dall’azienda capitolina Farmacap, in collaborazione con VoiNoi – Gruppo Acea. Tutti i giorni per tutto l’anno una centrale operativa specializzata assicura agli anziani iscritti al servizio (gratuito per le persone con reddito fino a 11 mila euro, dietro un piccolo contributo per gli altri), consulenza, aiuto a domicilio, rete di solidarietà, anche contatti quotidiani. L’ultima novità è arrivata quest’estate con l’orologio salvavita, un apparecchio privo di lancette che controlla in tempo reale le condizioni fisiche di chi lo tiene al polso. Silver net, così si chiama, registra i dati alla centrale della Farmacap grazie ad un apparecchio collegato alla linea telefonica. Qualsiasi anomalia fa scattare l’allarme che può essere azionato anche dall’anziano stesso. Dunque sostegno a distanza sì, ma immediato. A.N.

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