Verso l’Assemblea generale dell’Opera di Maria

Un anno di preparazione, di ascolto reciproco, di discernimento.

«Aiutare tutta l’Opera ad esprimersi. Singolarmente o per gruppi. Liberamente e in coscienza». Questo ha chiesto Maria Voce, la presidente del Movimento dei Focolari, alla commissione (Cpa) incaricata di organizzare l’Assemblea generale che a settembre 2020 si riunirà per rinnovare le cariche dell’Opera di Maria (nome ufficiale del Movimento dei Focolari) e indicare la strada per i prossimi 6 anni. Un momento formale, previsto dagli Statuti, che diventa preziosa occasione di discernimento e comunione, sotto l’azione dello Spirito, per guardarsi negli occhi, capire i segni dei tempi, riattualizzare le radici e ripartire insieme per un altro pezzo di strada.

Il Movimento dei Focolari è giovane, non ha l’esperienza secolare di aggregazioni più consolidate. Queste prime assemblee, che si svolgono dopo la partenza per il cielo della fondatrice Chiara Lubich nel 2008, hanno quindi un sapore particolare di novità. Sono esperienze “nuove”, che aiutano a capire quale potrebbe essere lo “stile focolarino” di governo di un’Opera di Dio.

Un punto fermo c’è, negli Statuti generali: «Per l’unità realizzata, generano in mezzo a loro, alla maniera di Maria, la presenza di Gesù, secondo la sua promessa: “Dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro” (Mt 18, 20), punto di partenza, realtà sempre presente nel loro cammino, e, in modo speciale, punto d’arrivo della loro spiritualità». È interessante che la presenza di Gesù deve essere assicurata prima, durante e alla fine di qualsiasi attività o iniziativa.

Concretamente, nei prossimi mesi fino a settembre 2020, tutti i componenti del Movimento saranno coinvolti nella selezione dei candidati adatti a svolgere il ruolo di presidente (Maria Voce non può essere rieletta, in quanto ha già svolto due mandati), di copresidente e di consiglieri centrali. Ogni zona (così si chiamano le suddivisioni territoriali nei diversi continenti), oltre a segnalare alcune persone, ben conosciute e adatte per questi ruoli, eleggerà i propri rappresentanti, che parteciperanno all’Assemblea generale.

In più, ogni membro del Movimento è invitato, se vuole, ad inviare alla Cpa suggerimenti, mozioni e proposte migliorative relative alla vita dell’Opera, comprese possibili modifiche agli stessi Statuti generali (che dovranno poi essere approvate dalla Chiesa) e ai regolamenti interni. «Stupiteci!», ha esclamato il co-presidente Jesús Morán, salutando la commissione. L’Assemblea, poi, in quanto massimo organo deliberativo, deciderà in autonomia quali proposte fare proprie ed eleggerà le persone deputate al governo dell’Opera per i prossimi 6 anni. Un anno intenso, quindi. Una bella occasione per aumentare l’ascolto e l’unità tra tutti.

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