Valencia, culla delle “fallas”

Una visita alla città più sana del mondo e la terza con il tasso di vita più elevato, nota anche per le sue bellezze e la sua vivacità
Ciudad de las Artes y las Ciencias, València (Spagna). Foto: Candela Copparoni
L’Umbracle: è un giardino aperto con vegetazione mediterranea. Il Viale delle sculture, una mostra di sculture contemporanee, la sera si trasforma in discoteca. Foto: Candela Copparoni
La città accoglie costantemente diverse mostre di sculture contemporanee. Foto: Candela Copparoni

Valencia, situata sulla costa Est della Spagna, è una città mediterranea piena di verde e sabbia, sole e spiaggia. Il mare bagna tutto il suo litorale, mentre un enorme polmone verde di circa 10 km attraversa l’intera città.

Combina l’architettura storica con quella moderna e dà spazio a un’ampia varietà di espressioni artistiche e culturali. Il suo gusto per il design e l’utilizzo di esso come motore dello sviluppo economico, sociale e culturale hanno spinto la World Design Organization a proclamarla Capitale Mondiale del Design 2022. Uno dei luoghi che più la caratterizza è la Città delle Arti e delle Scienze, un complesso architettonico di aspetto futurista composto da 6 strutture dedicate all’arte e allo spettacolo, le scienze e la natura, che includono musei, giardini, un planetario e un parco marino.

El Palau de les Arts Reina Sofía è il teatro dell’opera di Valencia e sede dell’Orchestra della Comunità Valenciana. Foto: Candela Copparoni

In contrapposizione, dall’altra parte della città si trova il centro storico, dove oltre a vari monumenti ed edifici storici, si possono apprezzare i resti delle mura medievali che la circondavano. Esempio ne sono le Torri di Serrano e le Torri di Quart, antiche porte di accesso a Valencia, risalenti al XIV secolo. Una delle prime tappe obbligatorie la faremo nella Cattedrale, situata nella Piazza della Regina. Il suo stile è principalmente gotico, anche se c’è una sinergia con altre correnti come quella neoclassica e quella del Rinascimento. Ci sono tre porte di ingresso: una romanica, una barocca e una gotica. Inoltre, in essa si trova il Santo Cáliz, una reliquia che alcune tradizioni e studi identificano col Santo Graal. La chiesa è affiancata da El Miguelete, un campanile alto 70 metri dal quale si può godere il panorama della città, sempre che si osi salire una stretta scala a chiocciola per raggiungerne la cima.

La Porta degli Apostoli della cattedrale
e il Miguelete, il suo campanile. Foto: Candela Copparoni
Fontana della Plaza de la Virgen. Foto: Candela Copparoni

Valencia è una città piena di possibilità, con prestigiose università, stadi, un riconosciuto patrimonio musicale e culturale.

Accanto alla cattedrale, nella Piazza della Madonna, si trova la Basilica de la Mare de Déu dels Desamparats, la Vergine degli Abbandonati, patrona di Valencia. Un altro edificio imprescindibile è la Lonja della Seda. Dichiarato Patrimonio dell’umanità per l’Unesco, questo palazzo divenne un punto strategico per le transazioni commerciali per il successo dell’industria della seta a Valencia.

Il palazzo del Comune, dal cui balcone si dà inizio alla mascletà. Foto: Candela Copparoni
Il Palazzo del Marqués de Dos Aguas è la sede del Museo della Ceramica. Foto: Candela Copparoni

Di fronte vi è il Mercato Centrale, un’opera del modernismo valenciano, considerato il centro di prodotti alimentari freschi più grande d’Europa. Da qui si arriva in pochi minuti alla Piazza del Comune, una grande piazza pedonale in pieno centro, dove a marzo, durante il mese delle feste valenciane, las fallas, miliardi di persone vi si recano per partecipare alla mascletà e alla cremà, due eventi da non perdere per gli appassionati di questa festività. Altri palazzi da visitare sono il Palazzo del Marqués de Dos Aguas, sede del Museo della Ceramica; e la chiesa di San Nicola, conosciuta come la Cappella Sistina di Valencia per gli impeccabili affreschi della sua volta. Non possiamo allontanarci dal centro di Valencia senza prima perderci per le strade del quartiere di El Carmen, noto per la sua vivacità, l’arte di strada, i numerosi bar, caffetterie e boutique tradizionali e vintage; un luogo senz’altro da visitare, specialmente se si vuole conoscere la vita urbana notturna.

La Plaza de toros prende ispirazione, nella sua architettura, dal Colosseo. Foto: Candela Copparoni

Altri luoghi principali sono l’Albufera, un’area naturale composta da una laguna e un parco dall’alto valore ecologico, che costituisce una zona ottimale per la coltivazione del riso; e l’Horta di Valencia, importante fornitrice di prodotti alimentari di qualità tipici valenciani come sono le arance, i carciofi e la chufa, o zigolo dolce. Infatti, la gastronomia valenciana è caratterizzata dall’horchata, una bevanda rinfrescante preparata col latte di chufa, zucchero e acqua, che si accompagna spesso con i fartons, dei dolci valenciani. E non possiamo non citare il piatto per eccellenza: la paella valenciana, quella autentica, che poi si è diffusa per il mondo ed è diventata un simbolo della tradizione gastronomica spagnola.

Valencia è quindi una città piena di possibilità, con prestigiose università, stadi, un riconosciuto patrimonio musicale e culturale, con importanti musei e teatri. Inoltre, ha un sistema di trasporto pubblico ben articolato che collega il territorio con autobus, metro, tram e bici a noleggio, una delle strategie principali per la cura dell’ambiente in città, con oltre 160 km di piste ciclabili. In più, il suo impegno tecnologico per la sostenibilità, il benessere e la qualità di vita l’ha portata a diventare un punto di riferimento come città “intelligente”.

Tutte queste caratteristiche hanno fatto sì che Valencia venga considerata come la città più sana al mondo in cui vivere e la terza con il tasso di vita più elevato, secondo lo studio Money, basato sulla speranza di vita, la contaminazione dell’aria, la sicurezza, l’obesità, il costo della sanità e le ore di sole. Una conclusione condivisa dalla comunità InterNations, che nel suo ultimo ranking l’ha classificata come la migliore città del mondo, secondo l’opinione degli stranieri che vi abitano, sulla base di criteri come il lavoro e la qualità e il costo della vita.

Una famiglia fallera con i vestiti tipici valenciani davanti alla Città delle Arti e delle Scienze. Foto: Candela Copparoni

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