Nel reparto dove lavoravo come infermiera una signora ricoverata in camera singola pretendeva di essere servita per ogni piccola necessità. Io vedevo che soffriva: forse sentiva avvicinarsi la fine.
Un giorno, dopo aver mandato via sgarbatamente il sacerdote in visita ai degenti, ha fatto scrivere sulla porta questo avviso: non voleva visite, soprattutto di preti. Ogni mattina, iniziando il mio turno di lavoro, per amare Gesù sofferente in quella signora cercavo di accontentare tutti i suoi desideri: metterle a posto il cuscino, portare un bicchiere d’acqua, aprire di più la finestra, chiuderla ecc…
Un giorno mi ha chiesto: «Come fa ad avere così tanta pazienza con me?». Ho indicato il Crocifisso appeso alla parete: «È lui che me la dà». Da allora il rapporto fra noi è cresciuto.
Una notte in cui stava peggio ha insistito con l’infermiera di turno perché telefonasse in parrocchia per far venire subito un sacerdote. Poco dopo la signora si confessava e riceveva la Comunione. Quando sono arrivata al lavoro, lei era tranquilla. Alle dieci si è spenta.
Vreni – Svizzera
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