Lo scioglimento dei ghiacciai è un tema che riguarda tutti i Paesi del mondo, perché è un forte allarme dei cambiamenti climatici in atto. Per dare maggiore attenzione al problema, nel mese di luglio al Polo nord si è svolta una maratona un po’ speciale, non solo perché parliamo di una corsa sul ghiaccio, ma anche perché è legata ad una spedizione scientifica per lo studio dei cambiamenti climatici nell’Artico.
Un evento che ha visto la partecipazione di circa 60 atleti giunti da oltre 20 Paesi fra cui Cina, India, Polonia e Stati Uniti. Una gara estrema lunga quasi 42 km di corsa sul ghiaccio galleggiante, con temperature sotto zero e in compagnia degli orsi polari monitorati a distanza da guardie armate per la sicurezza dei corridori.
La nave rompighiaccio francese Le Commandant Charcot che li ha portati al Polo nord ha ospitato inoltre il North Pole Forum con esperti globali su ghiacci polari, conservazione e sviluppo sostenibile. Il convegno ha offerto ai corridori l’opportunità di approfondire le loro conoscenze sulle calotte glaciali del Polo Nord e le sfide legate alla conservazione e allo sviluppo della regione.
«La cooperazione scientifica è vitale – sostiene Jennifer Spence, direttrice dell’Arctic Initiative presso la Harvard Kennedy School ed esperta in governance, diritti e gestione responsabile ‒. Una delle cose fondamentali in questo contesto sono i dati e le informazioni. Ciò significa lavorare oltre i confini nazionali, perché i tipi di dati e le informazioni di cui abbiamo bisogno per comprendere meglio cosa sta succedendo e quali saranno gli impatti non sono cose che un singolo Paese può ottenere da solo». Ottima osservazione che riguarda non solo gli 8 Stati – Canada, Finlandia, Danimarca, Islanda, Norvegia, Svezia, Federazione Russa e Stati Uniti – che hanno territori all’interno del cerchio del Circolo polare artico, ma tutto il mondo.
«Questa nave è incredibile, è davvero unica – aggiunge Peter Damisch, capo della spedizione scientifica ed esploratore artico ‒, è dotata di laboratori e strumenti per raccogliere campioni di ghiaccio e acqua, analizzarli e condividere in tempo reale i risultati».
Dati molto importanti secondo l’organizzazione meteorologica mondiale perché l’Artico si riscalderebbe tre volte più velocemente della media globale, rendendo quindi eventi come questa maratona, fondamentali per la ricerca.