Una forza di pace

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Chiara disse una volta che l’amore è iscritto nel cuore di ogni essere umano. Oggi ci fermiamo per ricordarla e ringraziamo Dio per il dono del suo sogno, per la bellezza della sua esperienza di vita e per l’amore con il quale ha toccato i nostri cuori. In questo momento di dolore, ci uniamo ai fratelli e alle sorelle del Movimento dei focolari e con loro ricordiamo la sua ispirazione unica, portata a tutti coloro che sono coinvolti in un impegno costruttivo. Per lei la sfida, che non aveva precedenti, era quella di costruire l’unità nella diversità. Era ben più di una chiamata: è stata, di fatto, una possibilità! È ancora viva la memoria gioiosa della sua visita in India, a Coimbatore, allo Shanti Ashran e nella nostra casa nel gennaio del 2001. Era chiaramente tangibile il suo amore per il Mahatma Gandhi e per la cultura indiana con la sua tipica vivacità. Ha voluto sperimentare in prima persona il battito del cuore dell’India e la realtà vissuta di molte religioni e culture che coesistono in pace ed unità. Ma ciò che ha avuto un significato profondo per me, durante quel viaggio, fu toccare il suo entusiasmo, direi tipico dei bambini, nel vedere, sentire, interagire ed il desiderio di sapere riguardo ai villaggi dell’India, alla sua gente ed ai suoi leader. Nel suo atteggiamento si coglieva un’apertura che portava freschezza e un entusiasmo contagioso, che faceva si che ognuno si mettesse a a lavorare insieme agli altri. Seduta nel salotto della nostra casa, durante la stessa visita si rivolse a mia madre: Minoti, dobbiamo continuare a lavorare insieme. E mia madre rispose: Chiara, lo faremo! . Con la guida di entrambe la collaborazione fra il Focolare ed il Movimento Sarvodaya, seguita a quell’incontro, è stata caratterizzata da un inizio davvero significativo, coinvolgendo bambini, giovani, artisti, donne, politici e ora anche l’ambito accademico. Per tutti noi impegnati nel lavoro del dialogo interreligioso, Chiara rimarrà per sempre un esempio di come quella regola d’oro, di cui spesso parlava, deve essere vissuta. Ricordo con immenso piacere momenti personali trascorsi con lei, la sua semplicità, la sua attenzione affettuosa ai minimi particolari, il suo amore per l’unità del genere umano, il suo celebrare il bello, la parola che aveva sempre da rivolgermi riguardo al mio lavoro personale, per i miei sogni. In quei momenti così semplici, eppure così pregni di significato, ho imparato tanto ed ho ricevuto tanto! Lei resterà per sempre quel leader pieno d’amore che ho conosciuto e quella donna ispirata, capace di spingere la gente dalla fede all’azione. Mio padre soleva dire: Una persona creativa è una forza positiva, una forza per la pace!. Chiara davvero è stata una forza di pace. Luce pura e piena Un commento del direttore di dottorato al Bharathiya Vidhya Bhavan di Mumbai. Ogni volta che ho avuto occasione d’incontrare Chiara, è sempre stato dapprima vedere una pienezza irresistibile di luce pura e piena di pace che mi avvolgeva. Gradualmente, poi, questa luce prendeva, ai miei occhi, la figura sua, quella di Chiara Lubich, che era lì a colmarmi con il suo amore, compassione e assenza di qualsiasi tipo di timore. Chiara è stata una forza ispiratrice nella mia ricerca della Verità, che deve essere sperimentata nella dimensione totale della fratellanza universale, dell’amore e della pace. La presenza di Chiara nei nostri cuori ci guiderà per sempre a realizzare tutti pienamente la pace e la beatitudine di Dio.

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