Una favoletta medievale

Il Regno di Francesco Faniele, piccolo film con Stefano Fresi e Max Tortora ambientata in un borgo medievale. È per il tuo bene di Rolando Ravello, con Marco Giallini, Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston e poi Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Valentina Ludovini. Due commedie per l'estate.

Spiritoso, non banale, allegro in fondo. Parliamo de Il Regno di Francesco Faniele, piccolo film con Stefano Fresi e Max Tortora. Lo sfortunato e solitario Giacomo (Fresi) si trova in eredità dal padre scioperato, nelle vicinanze di Roma un castello, anzi un borgo con gente che veste e agisce come nel Medioevo. L’uomo, un buono un po’ pasticcione, non crede ai suoi occhi, vuole andarsene, poi ci prova gusto e decide di lasciare l’oggi e rituffarsi nel passato. Battaglie, amori, feste, insomma l’immaginario medievale in mostra. Tortora, avvocato impiccione  che  si presta al gioco e si fa i suoi affari sembrando un buon amico, insegna a re Giacomo come amministrare il regno. Salvo sorprese, che non mancano.

Non bisogna aspettarsi troppo dalla favoletta dell’ingenuo e dello scaltro, dalle gag dei due protagonisti che reggono tutto il film con la loro sola presenza. La storia, lo sappiamo, l’abbiamo vista altre volte, ma quel che piace è il filo scherzoso del racconto, la simpatia umana di Fresi, eterno ingenuo di buon cuore, fanciullo nell’anima. Il mondo medievale ricreato con costumi giusti è piacevole, ed anche se sappiamo che si tratta di una fiaba, fa bene immergerci nel passato, che appare sempre migliore del presente, anche se non è proprio così vero perché le favole hanno anche un sorso di amaro.

Si torna all’attualità con È per il tuo bene di Rolando Ravello, remake dello spagnolo Es por tu bien del 2017 (un soggetto sfruttato anche in Francia). Mettete insieme Marco Giallini, Vincenzo Salemme, Giuseppe Battiston e poi Isabella Ferrari, Claudia Pandolfi e Valentina Ludovini e il film è già fatto, perchè gli attori sono in gamba (in pratica recitano sé stessi), si sostengono a vicenda. E ad ognuno il regista assicura il pezzo giusto, la scena adatta, insomma il gioco corale funziona. La storia? Tre famiglie vanno in crisi perchè le tre figlie si fidanzano (con chi lo scoprirete vedendo il film). Il guaio è che i fidanzati non vanno a genio ai genitori, i padri soprattutto che organizzano i piani più fantasiosi per cacciare via i pretendenti. Ne inventano di tutti i colori e non sempre tutto funziona. Anche il film, molto romanocentrico, funziona fino ad un certo punto e si salva grazie agli attori perché la sceneggiatura non è il massimo. Ma siamo in estate e non ci si deve impegnare troppo. C’è un messaggio? Vedere il film per scoprirlo.

 

 

 

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