Una donna per le donne

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha nominato la svedese Margot Wallstrom rappresentante speciale contro la violenza su donne e bambini nelle zone di guerra. Una risposta ad una delle tante sofferenze dell'Africa.
wallstrom

Quando nell’ottobre del 2000 il Consiglio di sicurezza dell’Onu adottò la risoluzione 1325 fu un evento storico: per la prima volta in quella sede donne, pace e sicurezza venivano esplicitamente legate. Lo scorso 31 gennaio si è chiuso il cerchio aperto da questa risoluzione: il segretario generale Ban Ki-moon, durante la sua visita al summit dell’Unione africana di Addis Abeba (Etiopia), ha nominato la svedese Margot Wallstrom rappresentante speciale contro la violenza su donne e bambini nelle zone di guerra.

 

La nomina della Wallstrom, attualmente vicepresidente della Commissione europea, giunge in un momento in cui dalle aree in cui si combatte e da quelle dove si è da poco concluso un conflitto arrivano continue segnalazioni di abusi, perpetrati sia dai locali che dagli operatori umanitari.

 

Ban Ki-moon, rivolgendosi ai capi di Stato dell’Ua, si è detto sconvolto davanti all’uso della violenza sessuale come arma di guerra, e ha annunciato che la figura del rappresentante speciale opererà soprattutto nella Repubblica democratica del Congo, Sudan e Somalia, dove questi crimini sono all’ordine del giorno.

 

La popolazione della Repubblica democratica del Congo ha accolto la notizia con entusiasmo. Molti la considerano una risposta concreta alle numerose sfide da affrontare per mettere la parola fine alla sofferenza di migliaia donne e bambine, specialmente nella regione orientale del Paese e più specificatamente nel Kivu. Sarah Taylor, coordinatrice esecutiva del gruppo di lavoro delle ong per la pace e la sicurezza delle donne (Ngowg) ha affermato che la gente «attende con ansia che la Wallstrom rimetta in moto il processo aperto dalla risoluzione 1325, proprio in occasione del decimo anniversario». La Taylor ha inoltre sottolineato che la nuova rappresentante dovrà confrontarsi con un problema molto vasto, per cui sarà essenziale migliorare il coordinamento del lavoro Onu in questo campo.

 

 

(traduzione di Chiara Andreola)

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