Una critica per il Terzo Millennio

Da Giotto al Barocco, passando per Caravaggio, l’attuale stagione della critica d’arte cerca nuovi percorsi; non solo scoprendo e riscoprendo un’infinità di artisti minori – alcuni geniali, altri in verità di poco conto, esaltati da mostre compiacenti -, ma pure rivisitando “i grandi”. E qui cadono i miti. Chi ha detto che è Giotto l’autore delle Storie francescane di Assisi e non invece Pietro Cavallini? Come finisce la gara per la “Roma barocca” fra Bernini e Borromini? E Caravaggio è realmente un “pittore maledetto”? Ci sta provando una schiera di studiosi a dipanare una matassa di luoghi comuni con risultati spesso eccellenti. Bruno Zanardi, Giotto e Piero Cavallini. La questione di Assisi e il cantiere medievale della pittura a fresco, Skira editore, pp.296, € 27,00. Giotto o non Giotto nella basilica superiore di Assisi? L’autore, restauratore, ricercatore e studioso di alta professionalità, non fa polemica sulla questione della “vera mano”, da sempre al centro del dibattito culturale. Piuttosto entra nel tema attraverso una tecnica di indagine storica ancorata ai modi della costruzione materiale di un’opera d’arte, ponendo l’attenzione alle analogie e differenze nell’organizzazione lavorativa nei cantieri delle Storie di Assisi e in quelli coevi di Cavallini a Santa Cecilia in Roma e gli altri di Giotto a Padova e nella basilica inferiore di Assisi. Un viaggio emozionante, di prima mano come le foto scattate dall’autore sul ponteggio dei restauri. La soluzione? Se la sceglierà il lettore, specialista o appassionato, per cui è fatto l’ottimo testo (noi, sinceramente, propendiamo per Cavallini). Maurizio Fagiolo dell’Arco, Berniniana. Novità sul regista del Barocco, Skira editore, pp.247, € 25,00. Opera postuma del compianto grande studioso, il volume si presenta come un affresco a tutto tondo sul genio “inventore” del Barocco. Il disegnatore, lo scultore, l’architetto, il regista, lo scenografo: l’immenso campo di Bernini viene vagliato da una ricerca appassionata – con il confronto puntuale con Borromini -, dove erudizione cultura scienza e capacità narrativa si uniscono a creare un saggio di vasto respiro, indispensabile per chiunque ami o voglia avvicinarsi al mondo del genio romano. Gerhard Wiedmann, Roma Barocca, Palombi editori e Jaca Book, pp.318, € 65. Ecco un testo che almeno ogni romano dovrebbe possedere, perché ricco di illustrazioni, piante e soprattutto di una documentazione che non trascura nessuna chiesa o palazzo di una grande stagione della Città eterna. La trattazione è agile, completa, ed il volume offre una rara sintesi di un periodo eccezionalmente produttivo, affronta ogni monumento scelto come un microcosmo in cui si riflette la multiforme varietà dell’immaginazione barocca. Una visuale nuova, originale, che fa dell’opera uno strumento pregevole: e dà la vittoria equanime sia a Bernini che a Borromini. Vedere per credere. Rodolfo Papa, Caravaggio, Giunti editore, pp.120 €11,50. Altro che “pittore maledetto”. Papa, pittore anche lui e studioso di vaglia, smitizza gli infiniti luoghi comuni sull’artista, inserendolo nella sua epoca e nel cammino dell’arte posttridentina. Giungendo a scoperte eccezionali, come i temi biblici o mitici – anziché evangelici – sottesi ai san Giovannini, secondo l’uso allegorico caro alla spiritualità controriformista. Caravaggio appare in una luce nuova, espressione di correnti spirituali e devozionali variegate. Il testo, corredato da illustrazioni e da fuori- testo divulgativi, si segnala per la rara fusione di facilità di approccio e scientificità d’indagine. Che è il nuovo modo di comunicare degli scrittori d’arte.

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