Chiara Lubich: una corsa travolgente

Il Santo Viaggio, il Collegamento CH, le grandi manifestazioni per giovani, famiglie, sacerdoti, società ed economia. Continuiamo la pubblicazione degli articoli sulla vita della fondatrice del Movimento dei Focolari, apparsi sulla rivista Città Nuova. Sedicesima puntata.
Chiara Lubich ed Eli Folonari durante uno dei primi collegamenti CH.

Nel 1980 Chiara Lubich ha 60 anni. Un lungo tratto di vita è ormai alle sue spalle. È tempo di bilanci. L’idea della morte è nei suoi pensieri, le sembra di non essere pronta. Ripensa a quando, nel 1944, le era sembrato che Gesù le svelasse la sua piaga più intima, quella celata nel grido d’abbandono: «È a te che mi sono fatto conoscere come Abbandonato. Da venti secoli ho puntato su di te. Se non mi ami tu, chi mi amerà?». Quella domanda le risuona dentro con insistenza. Sente che non può perdere altro tempo. Chiede a Gesù di darle la spinta decisiva per concludere al meglio la sua vita. Il 31 dicembre, parlando a un migliaio di giovani, Chiara li invita a partire con lei per un viaggio, una corsa, avente come scopo di amare quel suo Gesù abbandonato «sempre, subito e con gioia».

Cosimo Calò, focolarino sposato, per lunghi anni medico personale di Chiara
Cosimo Calò, focolarino sposato, per lunghi anni medico personale di Chiara

Il Santo Viaggio
Comincia così quello che, qualche mese dopo, chiama il “Santo Viaggio”, un cammino percorso insieme al Movimento, con gli occhi puntati sulla meta dell’incontro con Dio. Ben presto migliaia di persone, di tutti i continenti, si uniscono al primo gruppo, in un’unica comitiva di persone desiderose di “santificarsi insieme”, amandosi per amore di Dio. Ogni 15 giorni Chiara Lubich comunica, attraverso una conferenza telefonica mondiale, un pensiero spirituale che è il “la” sul quale tutti si accordano, per viverlo poi ognuno al proprio posto nella società.

Il Collegamento CH
Le circostanze, tramite le quali si manifesta spesso la provvidenza di Dio, fanno sì che proprio in quel periodo si apra la possibilità di collegare telefonicamente in conversazione i centri dei Focolari nel mondo. I mezzi di comunicazione sociale vengono così messi a servizio dell’evangelizzazione personale e collettiva, permettendo a un numero sempre più grande di persone di sentirsi un cuore solo e un’anima sola, semplicemente mettendo in pratica il pensiero spirituale che Chiara offre loro. Nel 2003 i punti collegati arrivano a 493 (98 direttamente dagli Usa e 395 nei vari Paesi) e 412 quelli in differita nei giorni seguenti. Questo Collegamento CH, nato in Svizzera durante l’estate 1980, diventa un distintivo dell’Opera di Maria, il punto per eccellenza di aggregazione del popolo focolarino.

Grandi manifestazioni
Mentre Dio dota il Movimento di uno strumento di comunione e di crescita spirituale al suo interno, lo rende contemporaneamente più visibile all’esterno. I primi anni ’80 vedono infatti a Roma un susseguirsi di grandi manifestazioni: nel 1980 il Genfest, che raduna 40 mila giovani allo stadio Flaminio; nel 1981 il Familyfest, con 22 mila partecipanti al Palazzo dello sport; nel 1982 l’incontro di 7 mila sacerdoti e religiosi nella sala Paolo VI; nel 1983 al Palaeur la prima manifestazione pubblica del movimento Umanità Nuova; nel 1984 una giornata di riflessione su economia e lavoro all’Hotel Ergife con 3 mila partecipanti.
Questi eventi illustrano bene l’ampiezza dello spettro delle persone toccate dalla spiritualità dell’unità e la loro consistenza anche numerica. È segno della maturità del Movimento: l’unità vissuta illumina con la luce del Vangelo i vari ambiti della società, dando nuovo ardore alla stessa Chiesa.

Giovanni Paolo II interviene in vari modi a questi incontri, con parole di incoraggiamento per il Movimento e per Chiara personalmente. In occasione del Genfest, le raccomanda: «Sii sempre strumento dello Spirito Santo». Questa parola dà a Chiara una nuova libertà nell’offrire il suo carisma alla Chiesa. In occasione del Familyfest, forse per l’aria di famiglia, per il calore e l’unità da cui si sente avvolto, il papa si lascia andare a una battuta: «Ho detto prima che auguro a voi [alle famiglie] di essere Chiesa. Ora dico che auguro alla Chiesa di essere voi». Momenti di grande commozione per Chiara, di gratitudine a Dio e di nuovo slancio. Quindici giorni dopo, il papa subirà l’attentato in piazza San Pietro, che lascerà tutti sgomenti e in preghiera per la sua salute.

Estate 1977 - Intorno a Chiara, da sinistra: Lionello, Claretta, Guglielmo, Bruna, don Silvano, Fede, Vitaliano, padre Novo, Antonio, Cari, Marco, Palmira.
Estate 1977 – Intorno a Chiara, da sinistra: Lionello, Claretta, Guglielmo, Bruna, don Silvano, Fede, Vitaliano, padre Novo, Antonio, Cari, Marco, Palmira.

Per farsi santi
Abbiamo visto che il nostro motto “Sempre, subito, con gioia”, corrisponde proprio a ciò che occorre per farsi santo, santi. Quindi, qui a Roma ci siamo tutti messi ad iniziare l’anno 1981 volendo amare Gesù abbandonato, sempre, subito e con gioia. Amandolo nelle prove piccole e anche in quelle grandi. Ecco. Sarei felicissima se, anche in tutti i continenti, più gente possibile del Movimento incominciasse l’anno così con noi.
Saluto spontaneo ai partecipanti al Collegamento – Rocca di Papa – 2.1.1981

La famiglia
Che cos’è la famiglia per Dio? […] Quando Dio ha creato, ha plasmato una famiglia. Quando si è incarnato, si è circondato di una famiglia. Quando Gesù ha iniziato la sua missione e ha manifestato la sua gloria, stava festeggiando una nuova famiglia. Basterebbe ciò per comprendere cos’è la famiglia nel pensiero di Dio. […] La famiglia non è che un ingranaggio, uno scrigno, un mistero d’amore: amore nuziale, materno, paterno, filiale, fraterno, amore della nonna per i nipoti, delle nipoti per il nonno, per le zie, per i cugini… Nient’altro costituisce, lega, fa essere la famiglia se non l’amore. E se la famiglia è fallita nel mondo, è perché è venuto meno l’amore. Nient’altro costituisce, lega, fa essere la famiglia se non l’amore. […] Dove l’amore si spegne, la famiglia si sfascia. Ecco allora perché le famiglie devono attingere là dove è la sorgente dell’amore. È Dio Amore che conosce che cos’è la famiglia, che l’ha architettata come capolavoro dell’amore, segno, simbolo, tipo di ogni suo altro disegno. Se Lui ha fatto la famiglia plasmandola con l’amore, Lui potrà risanare ancora la famiglia con l’amore.
Alle famiglie – Palazzo dello sport (Roma) – 3.5.1981

Un amore grande
Occorre perciò esser sempre pronti a morire per il fratello, e quanto facciamo, momento per momento, per dimostrargli concretamente il nostro amore, deve essere animato, sostenuto da questa volontà, da questa decisione. Solo un amore così piace a Gesù: non un qualche amore, non una patina d’amore, ma un amore così grande da mettere in gioco la vita.
Collegamento CH da Sierre, 19.8.1982 (Conversazioni – Opere di Chiara Lubich – Città Nuova editrice)

Le precedenti puntate della vita di Chiara Lubich:

1920-1937   La famiglia Lubich, quando Chiara era Silvietta

1938-1939   La prima chiamata alla santità

1940-1942   La maestra Silvia Lubich

1943-1944   Il sì per sempre di Chiara Lubich

1945-1948   Chiara Lubich e il Dio vicino

1949-1950   La luce nel buio

1951-1954   Una notte luminosa

1955-1956   Nascerà Città Nuova

1956-1960   I volontari di Dio

1961-1964   Passione per la Chiesa

1964-1965   Una nuova famiglia per il mondo

1966-1967   Una rivoluzione alternativa

1967-1972   La centralità della parola vissuta

1973-1974   L’attrattiva del tempo moderno

1975-1979   Lo spartito scritto in cielo

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