Una barca di pietra

L’opera Christof Schröder nella Val Maira come segno dei migranti di oggi e di ieri.
Barca di pietra foto di Sergio Gardino

Una barca in pietra, con tanto di remi, arenata lì nella piana verde a 2637 metri d’altezza sulle Alpi del cuneese, nel Vallone del Maurin all’estremità della Valle Maira.

Oltre il comune di Acceglio l’ultimo di questa valle, si raggiunge Chiappera dove si lascia l’auto e si procede lungo una stradina quasi pianeggiante. Procedendo si iniziano a trovare le indicazioni di vari sentieri, come  quello per il Rifugio Stroppia, si prosegue raggiungendo le Grange Collet e ancora le Grange Rabet oltrepassate ci si inoltra nel Vallone del Maurin il laghetto  Sagna, poi superati alcuni dossi, si raggiunge l’ampia spianata del Colle Maurin. Siamo a 2637 metri, sullo spartiacque tra l’Italia e la Francia la Valle Maira e la francese Valle dell’Ubaye. In questo spianata spiccano la vetta della Tete du Vallonet la Tete de l’Homme e Aiguille de Chambeyron, per una vista mozzafiato.

La barca è stata messa lì per ricordare, ai tanti escursionisti che in questo periodo percorrono quei sentieri, gli immigrati di ieri e di oggi.  L’ha  realizzata Christof Schröder, un artista tedesco innamorato di queste montagne , lui in Valle Maira ogni anno trascorrere lunghi periodi di vacanza.

E percorrendo quei sentieri Christof Schröder ha fatto memoria degli abitanti di quelle valli che «Per decenni sono stati costretti ad abbandonare la propria casa, la propria terra e la propria patria -racconta Schröder – per mettersi alla ricerca di un lavoro e di un futuro, anche se spesso non era la “fortuna” ad aspettarli, ma un’altra povertà, un lavoro a giornata, l’alienazione e l’estraneità. Questo progetto artistico vuole mostrare ciò che accadde e ciò che sta di nuovo succedendo, il passato e il presente, poiché oggi sono altre le persone che rischiano la propria vita in fuga dalla fame, dalla guerra, dalla povertà».

Da qui tra l’800 e il 900, molti abitanti hanno lasciato le loro abitazioni e il loro lavoro di contadini per inseguire la fortuna facendo, o meglio, inventandosi dei lavori particolari come i «caviè» lavoro esercitato in particolare dagli abitanti del comune di Elva che consisteva nel raccogliere i capelli delle donne per farne parrucche. Un lavoro che veniva effettuato nei mesi invernali, quando lassù la neve raggiungeva e anche superava parecchi metri di altezza.

Allora i contadini partivano girando le città d’Europa a comprare i capelli, per poi rivenderli a chi confezionava le parrucche. Ma anche un altro mestiere è tipico di questa valla, si tratta degli «anciuè» loro abitavano i comuni di Celle Macra e Dronero. Scendevano in Liguria compravano le acciughe e poi nella pianura padana facevano i veditori di questo prezioso pesce salato. Da ultimo tra i mestieri particolari vi era pure quello dei bambini «affittati» durante i mesi estivi ai possessori di grandi mandrie di bestiame in Provenza, piccoli ma svegli governavano le mandrie e poi in autunno tornavano nelle loro famiglie, portando una buona paga che aiutava ad arrotondare gli introiti familiari.

Così la barca ricorda per le persone che non hanno abbandonato questa valle, dimostrando che il legame e l’amore per essa sono più grandi delle lusinghe della società moderna. Sogni e speranze simili a quelli che oggigiorno approdano sulle coste della Sicilia e della Calabria.

La barca, è lì a ricordare tutto questo. Bella ben fatta realizzata con centinaia di piccole pietre levigate dal tempo e raccolte in zona: una sorta di monumento al ripetersi dei cicli storici in una terra come la Val Maira. «Un’opera che spero faccia riflettere chi percorre questi sentieri – dice Enrico Colombo, sindaco di Acceglio -. Le dinamiche migratorie sono sempre esistite ed esisteranno sempre. Quando c’è la necessità la gente non riconosce i confini, dettati dalle convenzioni, dalla politica; si sposta e basta».

 

I più letti della settimana

Tonino Bello, la guerra e noi

Il voto cattolico interessa

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons