Portare il vaccino Covid-19 nei Paesi economicamente più fragili, è questo l’obiettivo del progetto “Un vaccino per tutti”, lanciato lo scorso agosto da Confindustria Brescia in accordo con Cgil, Cisl e Uil provinciali. Un’iniziativa dal duplice obiettivo: garantire il diritto alla salute nelle aree più bisognose, come America Latina, Asia centrale e Africa, che ad oggi hanno ricevuto il minor numero di vaccini ed evitare che l’insorgenza di nuove varianti possa depotenziare i benefici della vaccinazione anche negli Stati che sono riusciti a contenere la diffusione della pandemia.
Il progetto coinvolge aziende associate e non iscritte, in modo tale da mandare un importante messaggio di cooperazione: più aziende si coinvolgono e più dipendenti prendono parte all’iniziativa solidale, più Paesi e persone in difficoltà si possono raggiungere.
Il meccanismo concordato di raccolta fondi solidale che coinvolge aziende e lavoratori è molto semplice ed ogni impresa può scegliere una o più modalità di partecipazione. L’azienda può versare un contributo forfettario di 20 euro per ogni dipendente che presenti Green pass da compiuto ciclo vaccinale; il lavoratore può donare un importo pari alla retribuzione di un’ora di lavoro a cui si aggiungerà un contributo di importo equivalente a carico dell’azienda; volontariamente, il dipendente può decidere di rinunciare ad ore di permessi o di donare più ore, fino a raggiungere una giornata di ferie (massimo 8 ore), a quel punto l’azienda aggiungerà un importo complessivo che vale una volta e mezzo il valore delle ferie e dei permessi ceduti. I fondi raccolti sono versati su un conto corrente bancario e destinati ad un’organizzazione internazionale già operante nel settore dell’assistenza sanitaria nei Paesi in via di sviluppo.
Ad oggi sono stati raccolti oltre 300 mila euro che hanno consentito di acquistare 50 mila vaccini che la onlus Medicus Mundi, che opera in Monzambico, sta somministrando alla popolazione.
L’iniziativa si inserisce in un contesto globale in cui, attualmente, circa l’85% delle vaccinazioni sono state somministrate a Paesi a reddito alto o medio-alto mentre solo l’1% di 3.3 miliardi delle dosi già fornite nel mondo è stato somministrato nei Paesi meno sviluppati.
Per questo Confindustria Brescia ha deciso di allargare l’iniziativa coinvolgendo anche le imprese non iscritte, affinché “Un vaccino per tutti” possa diventare un progetto sociale condiviso per affrontare tutti insieme il virus. Per ora il progetto è attivo fino al 31 dicembre 2021.