un tempio come un manto

Il cardinale di Firenze Ennio Antonelli, non a caso studioso di storia dell’arte e cultore della bellezza, ha iniziato la sua omelia nella messa solenne per la inaugurazione della chiesa dedicata alla Theotokos parlando di un miracolo doppio: quello dell’unità fra architetti, tecnici e operai, che sono riusciti a concludere in tempo i loro sforzi, e quello ancora più grande della cittadella di Loppiano nel suo insieme, che da quarant’anni continua a testimoniare come chiesa viva un riflesso della Gerusalemme celeste. Ad ascoltare queste parole c’è un’assemblea di circa duemila persone: gli abitanti di Loppiano più che raddoppiati – sono circa 900 attualmente – da amici vicini e lontani, autorità politiche e religiose, abitanti di Incisa Valdarno… C’è il sindaco della cittadina e il presidente della provincia, ci sono rappresentanti di diverse chiese cristiane e di altre religioni e c’è anche il segretario della Cisl, Savino Pezzotta. A concelebrare con una ventina di vescovi, c’è pure il card. Telesforo Toppo, presidente della Confe- renza episcopale indiana di rito latino, presente oltre che per l’amicizia che lo lega ai Focolari, anche perché nella nuova chiesa è stato affisso in una cappella laterale un quadro rappresentante la Madonna con bambino, opera di un artista indù del Tamil Nadu, nel sud dell’India. Una rappresentazione che, oltre alla sua bellezza esotica, richiama quel dialogo a tutto campo – come lo definisce il vescovo di Fiesole, mons. Luciano Giovannetti, il padrone di casa – che è tipico dei Focolari. Non a caso, al termine della cerimonia alcuni rappresentanti del mondo delle chiese in dialogo ecumenico e delle religioni che cercano di rispettarsi e conoscersi portano la loro testimonianza. E per di più ciò avviene in una chiesa in cui spiccano i gonfaloni delle rappresentanze civili, sullo sfondo delle grandi vetrate che caratterizzano l’interno della nuova chiesa. È una chiesa in dialogo, quella che si presenta nella cerimonia, con una fortissima identità cristiana – cosa c’è di più iden- titario di un edificio di culto dedicato a Maria madre del Figlio di Dio? -, e nel contempo si percepisce un’apertura decisa, simboleggiata dall’ampio tetto della nuova chiesa, che rappresenta sì il manto di Maria che tutti protegge e raccoglie, ma anche quel piano inclinato che permette a chiunque di giungere a Dio. Prima della messa solenne, all’indomani della cerimonia di dedicazione della chiesa, presieduta da mons. Giovanetti – da quarant’anni a Loppiano si svolge una vita esemplare, veramente cristiana, dove Gesù in mezzo è percepito non solo nella preghiera, ma in tutte le espressioni della vita -, nella chiesa viene traslata la salma di Renata Borlone, già corresponsabile della cittadella toscana dei Focolari, e da poco dichiarata serva di Dio. La sua, viene sottolineato, era una personalità in cui tutto diceva vita; una figura estremamente mariana, nell’assoluta fedeltà a Dio e al carisma dell’unità . E poi la festa per il 40°, contenuta ma gioiosa, per le strade della cittadella, nelle sale conviviali, nelle visite. Niente festoni e fanfare, ma una contenuta esultanza, quella che i visitatori colgono allorché scollinano sul pianoro di Loppiano (cf. lo speciale dedicato all’anniversario in Città nuova n° 21/2004). E allora la chiesa mi pare simbolo sia dell’esultanza interiore (di notte, le vetrate paiono fiamme di vita che sembra nascano dal buio), sia della placida serenità esteriore (il manto verde che si scorge da lontano). La chiesa di mattoni è solo il completamento di quella chiesa dei cuori che è Loppiano. IL BENE DI QUARANT’ANNI Il messaggio di Giovanni Paolo II in occasione della dedicazione della nuova chiesa di Loppiano. Alla signorina Chiara Lubich, presidente del Movimento dei focolari. Ho appreso con gioia che nei giorni 29 e 30 ottobre p.v. il cardinale Ennio Antonelli, alla presenza del vescovo di Fiesole, mons. Luciano Giovannetti, e di altri presuli, procederà alla solenne dedicazione della nuova chiesa Maria Theotokos a Loppiano, in occasione del 40° anniversario di fondazione di quella cittadella. Nel porgere un cordiale saluto a lei, al sig. card. arcivescovo di Firenze, ai venerati fratelli nell’episcopato e nel sacerdozio, ai membri del Movimento dei focolari ed a quanti interverranno ai sacri riti, desidero assicurare che mi unirò spiritualmente al corale rendimento di grazie a Dio per il bene da quarant’anni diffuso in quel luogo. Per provvidenziale disegno, la solenne benedizione del tempio si compie a pochi giorni dall’inizio di un anno speciale, dedicato proprio all’Eucaristia, durante il quale ho invitato i cristiani a sostare con rinnovata fede davanti al mistero eucaristico. Nel nuovo edificio sacro verranno quotidianamente celebrati i divini misteri e, in modo speciale, l’Eucaristia. Verrà adorato il vero corpo nato da Maria Vergine. È mio fervido auspicio che, pregando nella nuova chiesa, quanti aderiscono al Movimento dei focolari e gli altri credenti attingano dalla sosta davanti al tabernacolo una sempre più profonda conoscenza del mistero di Cristo. Aiutati e sorretti dalla materna intercessione di Maria, possano essi riscoprire con ammirata gratitudine nel dono del sacramento dell’altare l’indispensabile sorgente della vita immortale. In lei, che ha offerto al genere umano il Figlio dell’Altissimo, noi contempliamo l’umanità rinnovata nell’amore. Sull’esempio della Vergine santissima, la chiesa intera è chiamata a donare Cristo agli uomini d’ogni epoca, affinché tutti possano divenire figli e figlie di Dio Padre. Questa missione ecclesiale trova la sua fonte e il suo culmine proprio nella celebrazione del sacrificio eucaristico, nel quale, sino alla fine dei tempi, ci viene offerto il corpo e il sangue del signore, pegno della gloria futura. Nei trascorsi quattro decenni, sono passate a Loppiano tante persone di ogni cultura e di diverse religioni, che hanno potuto intessere fra loro, sotto lo sguardo amorevole della Vergine Santa, un dialogo di carità, primo indispensabile passo di ogni autentico cammino teso a giungere alla pienezza della verità salvifica, rivelata in Cristo crocifisso e risorto. Auguro di cuore che questo sforzo prosegua, confortato dalla protezione della Tuttasanta Madre di Dio. Nell’assicurare, a tal fine, la mia quotidiana preghiera, le imparto di cuore, cara sorella, la benedizione apostolica, che volentieri estendo ai membri del Movimento dei focolari, ai presuli e a quanti prenderanno parte ai riti di benedizione del nuovo tempio, luogo accogliente per coloro che sono alla ricerca della pace interiore. Dal Vaticano, 25 ottobre 2004. CATTEDRALE DI UOMINI Alcuni passaggi del saluto di Chiara Lubich in occasione della dedicazione della nuova chiesa di Loppiano. La chiesa è arrivata per ultima nella costruzione di Loppiano. Essa è come il suggello, il punto culmine di questa cittadella, quasi il simbolo di quanto si cerca di vivere qui. La vocazione di Loppiano – come del resto delle 33 nostre cittadelle che finora, per grazia di Dio, sono sorte in tutto il mondo – è quella di essere un’incarnazione, per così dire, del carisma dell’unità. Per esso si concorre con la chiesa alla realizzazione del Testamento di Gesù: Che tutti siano uno e ci si apre alla fratellanza universale con tutti coloro per i quali Gesù è morto: e sono tutti gli uomini e tutte le donne del mondo. L’avevamo promesso a conclusione dell’inaugurazione di Loppiano nel 1965: Come i cristiani, a gloria di Dio, hanno eretto attraverso i secoli splendide cattedrali che per anni e per secoli hanno testimoniato la fede di chi li ha preceduti, così noi, con la grazia e per la misericordia di Dio, architetti d’un disegno che sta solo nel Cielo, vogliamo promettere di dare tutta la nostra buona volontà, tutta la nostra intelligenza, tutto il nostro amore per edificare questa originale cattedrale (che è la Mariapoli nascente): una cattedrale non tanto di pietre, ma di uomini.

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