Un rosario “globale”

Il 30 maggio alle ore 17 e 30 in mondovisione un rosario dalla Grotta di Lourdes presso i Giardini Vaticani alla presenza del papa sul tema "Assidui e concordi nella preghiera, insieme con Maria". Saranno collegati santuari dei 5 continenti con rappresentanze di categorie particolarmente colpite dal coronavirus

È consuetudine alla fine di maggio concludere il mese mariano con un rosario nella Grotta di Lourdes nei Giardini Vaticani. Quest’anno l’appuntamento in diretta e in mondovisione su tv2000 alle ore 17 e 30 del 30 maggio prende una forma consona ai tempi e le decine del rosario saranno recitate da uomini e donne in rappresentanza di categorie particolarmente colpite dal coronavirus: un medico, un infermiere, una persona guarita e una che ha perso un familiare, un sacerdote cappellano ospedaliero, una farmacista e una giornalista, un volontario della protezione civile, una giovane famiglia a cui è nato in questo periodo un bambino. Inoltre il rosario avrà un respiro globale per i collegamenti con i più grandi santuari da tutti e 5 i continenti tra cui Lourdes, Fatima, Lujan, Milagro, Guadalupe, San Giovanni Rotondo e Pompei.

«Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai…». Con una preghiera alla Madonna, la Salus populi romani, si era aperta, l’11 marzo, la lunga serie di iniziative di papa Francesco per chiedere la fine della pandemia da coronavirus. Qualche giorno dopo, il 15 marzo, prima di recarsi a San Marcello al Corso per pregare davanti al Crocifisso miracoloso, scampato all’incendio del 1519 e portato dal popolo in processione per fermare la peste, era andato a pregare davanti all’icona bizantina raffigurante la Madonna col Bambino che si trova nella cappella Paolina della Basilica di Santa Maria Maggiore. Così il 27 marzo nella piazza di San Pietro vuota per il momento straordinario di preghiera in tempo di pandemia voluto da papa Francesco, l’icona della Madonna era accanto a lui. Una presenza costante che ha accompagnato la notte di questi mesi di pandemia. «Fitte tenebre – aveva detto il papa il 27 marzo – si sono addensate sulle nostre piazze, strade e città; si sono impadronite delle nostre vite riempiendo tutto di un silenzio assordante e di un vuoto desolante, che paralizza ogni cosa al suo passaggio: si sente nell’aria, si avverte nei gesti, lo dicono gli sguardi. Ci siamo trovati impauriti e smarriti». Il rosario è stato una riscoperta delle famiglie italiane, recitato la sera, insieme alla Messa seguita al mattino in diretta tv con ascolti fuori dal normale. Milioni di persone hanno riassaporato la normalità della preghiera connaturata all’essere umano. «Stasera – furono le sue parole conclusive – vorrei affidarvi tutti al Signore, per l’intercessione della Madonna, salute del suo popolo, stella del mare in tempesta».

Papa Francesco ha anche deciso che celebrerà il 31 maggio alle 10 la Messa di Pentecoste, senza fedeli, presso la Cappella del Santissimo Sacramento nella Basilica Vaticana e reciterà il Regina Coeli con nuovamente il libero accesso della gente che parteciperà da piazza San Pietro. Altra importante novità, mai accaduto prima, dal 6 al 31 luglio nei Giardini Vaticani papa Francesco aprirà un centro estivo per tutti i figli dei suoi dipendenti.

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