Un regalo con i fiocchi

Mi rendo conto che tra noi due io sono quella più emotiva e sentimentale. A volte questo aspetto del mio carattere è una risorsa per il nostro rapporto; altre volte, invece, rischio di cadere nel sentimentalismo e mi pongo in un atteggiamento di pretesa nei suoi riguardi…. Elisa Marino – Roma Nel rapporto di coppia, fin dal fidanzamento, emergono subito le nostre diversità, sia quelle legate al carattere sia quelle legate al nostro essere uomini o donne; e statisticamente, almeno nella nostra cultura, le donne sono più emotive e sentimentali rispetto agli uomini. Ricordiamo un momento significativo di una coppia di giovani fidanzati. Il primo regalo: un libro scelto da lui per lei, consegnato senza carta colorata, senza fiocchi, su tematiche sociali. Lei delusa scoppia in lacrime; si aspettava un dono diverso con modalità diverse. La stessa coppia a distanza di anni ci ha raccontato: Eravamo due mondi sconosciuti. Ci sono voluti anni, confronti verbali, esperienze di condivisione per riuscire ad integrarci. Ma soprattutto è stato fondamentale capire che un essere umano, anche se sviluppasse al massimo tutte le sue migliori potenzialità, non potrà mai colmare del tutto le esigenze di un altro…. È la nostra stessa esperienza. In tanti anni di matrimonio abbiamo capito che ognuno di noi può realizzarsi pienamente solo se si pone in un atteggiamento di non attesa, ma di dono gratuito, consapevole che il nostro cuore , assetato di attenzioni, di sfumature, di mille esigenze, potrà trovare riposo solo in un rapporto con l’Assoluto. È questo che ci evita di cadere nel sentimentalismo e può dare un equilibrio a quei caratteri eccessivamente sensibili, che rischiano di soffrire continuamente. Può essere di notevole aiuto anche esprimere con chiarezza e dolcezza all’altro i propri desideri, senza aspettare che egli li capisca da solo. Normalmente in una coppia sono molto rari gli indovini e nessuno è in grado di entrare nella mente di un altro. Bisognerebbe evitare quei pensieri molto pericolosi (Vediamo se lui si accorge del mio bisogno di aiuto, se si ricorda del mio compleanno o del nostro anniversario… ), seguiti da un mutismo rischioso per l’armonia familiare. Cosa c’è, cara, perché non parli? Cosa ti ha turbato?. Niente. Quel niente può essere molto più pericoloso di tante parole. Non sarebbe più utile rispondere con chiarezza e semplicità? La risposta andrebbe, però, data con distacco, pronti anche a non veder realizzati i propri desideri. Abbiamo sperimentato che questa metodologia porta nel tempo significativi miglioramenti nella comunicazione di coppia; si impara pian piano a non lasciarsi guidare solo dalle emozioni e dai sentimenti, ad intuire i desideri dell’altro, a valorizzare le rispettive diversità.

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