Un patrimonio dell’umanità

La dieta mediterranea andrà ad aggiungersi alla lista dei tesori culturali, artistici, paesaggistici riconosciuti dall’organizzazione delle Nazioni unite.
Spaghetti

Quattro anni fa c’era stata una bocciatura, per cui Italia, Grecia, Spagna e Marocco avevano deciso di ritirare la candidatura della dieta mediterranea a Patrimonio mondiale immateriale dell’umanità. Ma il nostro Paese non si è rassegnato al no dell’Unesco ed ha riscritto e ripresentato, insieme agli altri tre, la proposta, sottolineandone il valore culturale.

E questa volta l’Unesco ha espresso parere favorevole. Manca solo la ratifica che spetta al comitato esecutivo della Convenzione sul patrimonio mondiale immateriale dell’umanità che si riunirà in Kenya dal 14 al 19 novembre prossimi.

 

La dieta mediterranea, dunque, fatta principalmente di frutta, verdura fresca, legumi, cereali, olio d’oliva e il tradizionale bicchiere di vino, andrà ad aggiungersi alla lista dei tesori culturali, artistici, paesaggistici riconosciuti dall’organizzazione delle Nazioni unite, la quale in questo caso ha evidenziato come alimentazione e agricoltura siano sinonimi di cultura.

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