Un padre assente

“Mio marito è spesso assente da casa per lavoro e quindi i nostri bambini tendono ad attaccarsi moltissimo a me. Nonostante i suoi sforzi, non riesce a trovare un rapporto con loro e questo fa soffrire molto sia lui che me. Cosa posso fare per migliorare questa situazione?”. Silvana C. – Genova Certo, la presenza fisica di entrambi i genitori è un grande bene per i figli, soprattutto quando sono piccoli, perché permette di svolgere insieme le diverse attività quotidiane: raccontarsi le piccole avventure di ogni giorno, uscire per una passeggiata, mangiare allo stesso tavolo e allo stesso orario, fare domande e offrire risposte, pregare per le necessità della famiglia e di altri. Tutte cose che alimentano naturalmente la confidenza e l’atmosfera di intimità familiare e costituiscono un patrimonio che nel tempo aumenterà di valore. Eppure, non sono molte le famiglie che riescono a realizzare al cento per cento questo ideale stile di vita, perché il più delle volte gli impegni di lavoro mettono a dura prova la possibilità di un’armonica organizzazione familiare. Come fare per conciliare le esigenze di ciascuno, senza allo stesso tempo disperdere il bene dell’incontro? Una prima osservazione, che penso aiuti i genitori a vivere con serenità questo delicato equilibrio, è che la fonte di ogni comunicazione familiare è il rapporto tra i coniugi; per questo, se i genitori coltivano tra loro una certa complicità e si allenano al dialogo e all’ascolto reciproco, mi sembra che ciascuno possa stare di fronte ai figli come “ambasciatore” di questa comunione, anche se le circostanze sembrano limitare le possibilità concrete di incontro con loro. Da alcune esperienze, raccolte da diverse famiglie, ho potuto verificare anche quanto sia importante trascorrere tutti insieme momenti di svago con nonni, parenti vari, amici, con i quali condividere interessi e affetti; ma è anche utile, se possibile, curare durante l’anno la presenza di tempi di riposo riservati alla famiglia nella sua intimità. A volte nel calendario non sarà possibile fissare una lunga vacanza, ma spesso basta una giornata o un fine settimana di “stacco”, per rimettere in circolo le positive energie dell’amore. La quantità di tempo che dedichiamo ai figli è certamente importante, ma ancora più importante è la qualità del dialogo che ci sforziamo di mantenere con loro, al di là delle situazioni contingenti, impegnando tutta la fantasia dell’amore. UNA MADRE RACCONTA Dipendeva da me” I bambini sembravano non cogliere le attenzioni del padre, necessariamente limitate ad alcuni periodi dell’anno a causa del suo lavoro in ambito internazionale. Nonostante gli sforzi, non riuscivamo a trovare una soluzione, finché ad un certo punto ho capito che dipendeva anche da me riuscire a far nascere e crescere un rapporto positivo tra padre e figli. Allora ho cominciato a sfruttare tutte le occasioni per parlare ai ragazzi di tutte le qualità del padre; una volta ho raccontato loro la mia esperienza con il mio papà spesso lontano, e quando mi facevano qualche domanda davo una mia spiegazione, ma aggiungevo sempre che avrebbero senz’altro avuto una risposta molto interessante se avessero chiesto al padre, che sapeva in proposito certamente più cose di me. Tutto questo lo vivevo in stretto contatto con mio marito: anche se non era presente fisicamente, cercavo di tenerlo al corrente il più spesso possibile di tutto quello che giorno per giorno stavamo vivendo a casa con i bambini. Adesso il papà è tornato e lavora più vicino a casa, ma i bambini avevano già imparato ad apprezzarlo e sta nascendo tra di loro un rapporto sempre più bello. S. C. – Napoli Letture in famiglia A cura del Pontificio Consiglio per la Famiglia: Lexicon. Termini ambigui e discussi su famiglia e questioni etiche, Edizioni Dehoniane, pp. 867, euro 60. Esistono numerose espressioni molto diffuse, con le quali si cerca in un certo senso di nascondere o di addolcire una particolare realtà; per esempio, con l’espressione “interruzione volontaria della gravidanza”, si vuole cercare di nascondere o di addolcire ciò che essa realmente significa: aborto. A volte anche politici e parlamentari non sempre si rendono conto del reale contenuto di queste espressioni, per mancanza di formazione filosofica, teologica, antropologica, ecc. ed anche persone esperte nel campo della famiglia possono avere delle difficoltà per comprendere esattamente il significato di alcune parole. Scrive il card. A. Lòpez Trujillo, presidente del Pontificio Consiglio per la Famiglia, nella prefazione al libro: “Vorremmo che il Lexicon costituisse un sussidio in questi casi e suscitasse l’interesse per una informazione seria e obiettiva e che stimolasse anche il desiderio di una formazione più approfondita in questo campo di frontiera tra varie scienze e discipline”. Spaziofamiglia@cittanuova.it

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