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Un mese d’arte a Sovramonte

di Chiara Andreola

In provincia di Belluno, un’iniziativa che unisce natura, arte e turismo sostenibile

Un’immagine della mostra di pittura “ex tempore” a Sovramonte (foto su concessione di “Un mese d’arte a Sovramonte”)

Un’idea nata dalla volontà di sensibilizzare alla cura del Creato, e che si è rivelata anche strumento di promozione dell’arte e del turismo: è “Un mese d’arte a Sovramonte”, di cui nel corso del mese di luglio 2025 si è tenuta la seconda edizione. Tutto è nato appunto a Sovramonte, paese di 1200 abitanti del bellunese, non toccato in maniera significativa dai circuiti turistici; ma al confine con il Primiero, in Trentino, che invece negli ultimi anni si è trovato ad affrontare una pressione in alcuni casi eccessiva sotto questo profilo. «L’idea è partita dal gruppo Laudato Si’ parrocchiale – racconta Maria Antoniol, una dei 4 componenti di questo gruppo –. Cercavamo un modo per far conoscere la bellezza del Creato, dato che viviamo, appunto, in un luogo molto bello: e così nel 2024 è nata una collaborazione con mio fratello Gianni, artista che ora vive a Loppiano come focolarino, e Ciro, altro noto artista della cittadella». È stata così organizzata a Sovramonte, in una chiesetta di pregio artistico, una mostra delle sue opere; affiancata da concerti, laboratori, passeggiate nella natura, e altre iniziative che unissero diverse forme d’arte con l’amore per la natura. All’originario gruppo di 4 persone se ne sono aggiunte una decina per realizzare l’iniziativa.

Una veduta di Sovramonte (foto su concessione di “Un mese d’arte a Sovramonte”)

Dati i buoni riscontri ricevuti, nel 2025 si è organizzata la seconda edizione. La mostra questa volta è stata incentrata su una collezione di strumenti musicali etnici raccolti in tutto il mondo da Gianni Antoniol, pensata anche come stimolo sul tema dell’interculturalità e del dialogo; affiancata da una mostra “ex tempore” di pittura (una giornata in cui è stato possibile vedere gli artisti all’opera per le strade del paese), itinerari tra arte, natura e casere (tipici edifici montani della zona, ndr), concerti di svariati stili musicali, laboratori di pittura, di acquerello e di costruzione di strumenti musicali.

Arte in casera (foto su concessione di “Un mese d’arte a Sovramonte”)

Al momento in cui scriviamo l’edizione 2025 è ancora in corso, «ma possiamo dire che il riscontro è stato buono – assicura Maria – e che sicuramente supereremo le 500 visite registrate alla mostra lo scorso anno, avendo contato 300 partecipanti alle varie iniziative nella sola giornata di domenica 20 luglio. Sembrano numeri piccoli, ma per noi sono dei record».

Uno degli strumenti musicali esposti a Sovramonte (foto su concessione di “Un mese d’arte a Sovramonte”)

Anche il Comune ha dato il suo sostegno, così come diversi commercianti del paese e la Pro Loco. E qui si inserisce il tema della promozione del turismo: «Il nostro intento è quello di proporre l’arte come approccio alla bellezza, come ponte di dialogo – precisa Maria – e quindi nei nostri intenti originari non c’era, o meglio non era tra gli scopi principali, quello di incrementare le presenze turistiche. Poi questo è accaduto, e ci fa piacere: inutile negare che anche qui ci confrontiamo con lo spopolamento e con la scarsità di servizi e attività economiche, per cui veder arrivare persone da tutto il Veneto è una gran bella cosa. Anche perché parliamo di un turismo “lento”, sostenibile, di persone che vengono per godere della bellezza e della tranquillità del luogo. Per cui sì, intendiamo favorire la promozione turistica, ma senza cadere nella trappola dei grandi eventi».

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