Un Gershwin multicolore

L'affresco musicale e visivo della Compagnia Montalvo-Hervieu.
Teatro

È una tribù multietnica la compagnia francese Montalvo-Hervieu. La loro è una danza sempre gioiosa, spiritosa, veloce, energica, che coniuga una sbrigliata fantasia tecnologica con la leggerezza colta e popolare. Dalla break-dance al jazz, dalla classica ai ritmi africani all’hip-hop, i danzatori esprimono ciascuno il loro stile, interagendo fra loro e inglobando immagini virtuali.

In Good morning, Mr. Gershwin (al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia, il 13 gennaio), i danzatori nuotano nel cielo e si incontrano attorno a un enorme castello di sabbia, emblema di un mondo felice e innocente. In basso, invece, quello quotidiano e problematico, con una capanna che un virtuale mare tempestoso spazzerà via a riempire di profughi le carrette del mare.

Tutto si svolge in una bidonville abitata dagli afroamericani ai quali lo spettacolo rende omaggio, con immagini di repressione razziale negli anni della disuguaglianza. Ma prima avremo visto i performer in scorribande sceniche, sulle intramontabili canzoni di Gershwin. Coreografie che strizzano l’occhio al cinema e al musical, come il rivoluzionario Porgy and Bess che aveva per protagonisti i discendenti degli schiavi liberati. E sul canto di Summertime scorre il volto di un bambino che dal pianto muta in sorriso.

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