“Un ciclone in convento” Raiuno venerdì ore 21.

Raiuno, venerdì, ore 21. Di sacerdoti, suore e frati la fiction ha fatto il pieno in questi anni. La qualità e il buon gusto non sono sempre stati ingredienti principali di queste produzioni. Sembrava lecito allora dubitare di Un ciclone in convento, serial tedesco che ha per protagonista un gruppo di suore. Beh, ci sbagliavamo. La serie tv è ben fatta e costituisce una piacevole sorpresa di questa estate. Il microcosmo è un paese nei pressi di Monaco di Baviera. Il ciclone del titolo è una suora che torna nel convento d’origine dopo una lunga esperienza in missione in Nigeria. Si chiama sorella Lotte: tenace, furba, intraprendente anche di fronte all’arroganza del suo antagonista principale con il quale ingaggia lotte senza quartiere. Lui è Woller, un politico senza scrupoli, in corsa per la terza rielezione a sindaco. I due entrano subito in rotta di collisione. Woller promette ad alcuni finanziatori della sua campagna elettorale che butterà giù il convento per costruirci un centro congressi; sorella Lotte si oppone in tutti i modi cercando di dimostrare il valore sociale di quella comunità di suore. Facile vederci una riedizione dei vecchi contrasti tra Peppone e don Camillo. Ma nella Germania post-unificazione, la battaglia è fra un politico che ha in testa solo gli affari e una suora noglobal che suona tamburi africani e si dà alla cucina etnica. Anche qui, come in altre serie simili, il rischio è di ridurre la protagonista a una solitaria innovatrice, una contro tutti, chiesa compresa. Ma alla fine non è così. Il suo rapporto con il principale ricorda quello del sacerdote interpretato da Fernandel. Anche sorella Lotte dà del tu a Dio, il suo interlocutore è un crocifisso al quale parla con leggerezza, rivolgendogli richieste e preghiere, riportandogli gioie e preoccupazioni. Fornisce un buon modello di comunicazione con l’Assoluto e il suo sforzo è sempre quello di coinvolgere anche le sue consorelle a dare di più per gli altri. La fiction ha qualità cinematografica anche se fatta per la televisione, buona la scelta degli attori. Con questo serial si entra nella vita e nella mentalità di un paese che conosciamo poco attraverso la tv. Soprattutto si ribaltano vecchi stereotipi sui tedeschi. L’ironia del ciclone in convento è garbata ma anche arguta, le vicende e i personaggi comunicano freschezza e calore.

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