Un Barbiere ad Hollywood

Nel suggestivo scenario delle Terme di Caracalla, a Roma, piace la rappresentazione "americaneggiante" di questo capolavoro di Rossini, con la regia di Lorenzo Mariani e la direzione di Stefano Montanari. Da non perdere, fino all'otto agosto
Terme di Caracalla

Che follia questo Barbiere rossiniano rivisitato alle romane Terme di Caracalla come un folgorante, fantasmagorico musical. Del quale c’è tutto, o quasi: un circo di acrobati, ballerini, cantanti, donnine che commentano le arie e soprattutto i concertati del capolavoro del giovane Rossini, il quale già di per sé sprizza fuoco, energia e spirito a non finire.

Rosina è chiusa in gabbia, letteralmente, Basilio è la caricatura, riuscitissima, del classico direttore d’orchestra, Bartolo è un signore ridicolo che si trova in costume da bagno, Lindoro un signorotto anni trenta e Figaro: lui è il factotum esilarante. Sul palco è uno scatenato movimento continuo, che in qualche momento “copre” una musica di per sé vulcanica – il finale primo -, altre volte indulge a qualche “calo” (le torte in faccia), ma in genere lo scatenamento dei cantanti-attori, bravissimi, del coro e dei figuranti del musical è generoso, sornione e divertente.

Il pubblico segue con evidente piacere l’opera, ride al libretto che è un gioiello scattante di comicità, e Rossini trionfa- anche e oltre il musical- comunque. La regia dinamica di Lorenzo Mariani, molto americana, piace come le scene surreali di William Orlandi, giuste per il tono surreale rossiniano, mentre la direzione di Stefano Montanari è corretta. Anzi, scopre nell’orchestra un suono settecentesco, leggero e brioso, che è bello e guida i cantanti nelle loro variazioni con tempi elastici, in perfetto accordo col palco. Forse da migliorare l’acustica. Lo spettacolo è da rivedere, con qualche aggiustatina sull’eccesso di gags e qualche momento di “ferma” per lasciar parlare una musica sovranamente ispirata. Repliche, da non perdere, fino all’8 agosto.

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