UMILTÀ E STUPORE: LA VITA TRINITARIA IN AGOSTINO D’IPPONA E CHIARA LUBICH

“What is the sense of being?” This, in a few words, is man’s most fundamental question. This study intends to investigate this issue from a particular perspective, emerging from texts of Augustine of Hippo and Chiara Lubich. Both find the sense of being in “trinitarian” intersubjectivity. How this is to be understood can best be clarified by examining two basic keywords in both Augustine’s and Chiara Lubich’s life and works: humility and wonder.

È dell’uomo di tutti i tempi la domanda, oggi particolarmente urgente e segnata spesso di angoscia, del senso dell’essere. Questo studio la vuole approfondire sotto una particolare prospettiva: quella della intersoggettività trinitaria così come emerge da testi di Agostino d’Ippona e di Chiara Lubich. Parole chiave per l’accesso al luogo dell’intersoggettività, dove Agostino e Chiara trovano la piena realizzazione della persona e del creato, risultano essere ‘umiltà’ e ‘stupore’, due concetti che illuminano la continua circolarità di vita e pensiero dei due autori, di pratica e luce, di experientia fidei e intelligentia fidei, dell’aprirsi (ecco l’umiltà) e ricevere (ecco lo stupore).

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