UE: stop sigarette elettroniche aromatizzate

Troppo consumo di tabacco riscaldato aromatizzato in Europa: la Commissione europea propone un bando.
Fonte: La Presse

Secondo recenti dati scientifici, il consumo di tabacco è il più grande rischio per la salute che potrebbe essere evitato, nonché la causa più significativa di morte prematura nell’Unione europea (Ue), responsabile di circa 700.000 decessi ogni anno laddove circa il 50% dei fumatori muore prematuramente. Secondo altri dati diffusi dalla Commissione europea, il cancro è la seconda causa di morte nell’UE, con circa 1,3 milioni di decessi per cancro e 3,5 milioni di nuovi casi ogni anno. Si stima che circa il 40% dei cittadini dell’Ue affronterà il cancro ad un certo punto della propria vita, con un impatto economico annuale stimato intorno ai 100 miliardi di euro.

In una relazione del 15 giugno della Commissione europea, si evidenzia un notevole incremento delle vendite degli stick di tabacco riscaldato agli aromi. Nello specifico, il rapporto ha mostrato un aumento del 10% dei volumi di vendita dei prodotti da tabacco riscaldato in più di cinque Stati membri, mentre a livello europeo questo tipo di stick ha superato il 2,5% delle vendite totali di tabacco.

Ecco che la reazione di Bruxelles non si è fatta attendere e la Commissione europea ha subito proposto un divieto di vendita e consumo di sigarette elettroniche aromatizzate. Il divieto riguarderebbe solo gli articoli che forniscono tabacco riscaldato e non influirà sulle sigarette elettroniche o altri prodotti che contengono solo nicotina e producono vapore. Il testo proposto dalla Commissione europea, sotto forma di direttiva, va poi all’esame del Consiglio dei ministri e del Parlamento europeo, che andrebbe quindi recepita entro otto mesi dai singoli Stati membri una volta approvata.

Secondo Stella Kyriakides, commissaria europea alla Salute, «eliminando dal mercato il tabacco aromatizzato riscaldato, compiamo un ulteriore passo avanti verso la realizzazione della nostra visione nell’ambito del Piano europeo per la lotta contro il cancro, ovvero creare una “Generazione senza tabacco” in cui meno del 5% della popolazione faccia uso di tabacco entro il 2040». Infatti, «con nove tumori polmonari su 10 causati dal tabacco, vogliamo rendere il fumo il meno attraente possibile per proteggere la salute dei nostri cittadini e salvare vite umane».

L’attuale normativa risale al 2016, alla Direttiva sui prodotti del tabacco, che include misure su sigarette elettroniche, aromi, additivi, imballaggi e altro ancora. Le sigarette e il tabacco roll your own (le sigarette fai da te) che non dovrebbero avere più aromi come mentolo, vaniglia o caramelle che mascherano il gusto e l’odore del tabacco.

Quella direttiva non vieta le sigarette elettroniche ma stabilisce nuovi requisiti in merito alla loro sicurezza, qualità, imballaggio ed etichettatura e monitoraggio e rendicontazione. Inoltre, vengono fissate le concentrazioni massime di nicotina e i volumi massimi per cartucce, serbatoi e contenitori per liquidi di nicotina, che devono fornire la stessa quantità di nicotina per boccate della stessa forza e durata rispetto alle sigarette tradizionali, mentre i loro ingredienti devono essere di elevata purezza e la confezione deve includere un elenco di tutti gli ingredienti contenuti nel prodotto, informazioni sul contenuto di nicotina e un foglio illustrativo con istruzioni per l’uso e le informazioni sugli effetti avversi, i gruppi a rischio, la dipendenza e la tossicità.

Tali sigarette elettroniche devono ovviamente essere a prova di bambino e a prova di manomissione e avere un meccanismo che garantisca il riempimento senza fuoriuscite, oltre che avere delle avvertenze sanitarie obbligatorie dovrebbero informare i consumatori che le sigarette elettroniche contengono nicotina e non dovrebbero essere utilizzate dai non fumatori.

La Commissione europea doveva anche relazionare al Parlamento europeo e al Consiglio dell’Ue circa gli sviluppi delle sigarette elettroniche dopo cinque anni, cosa puntualmente avvenuta, a cui fa seguito la mossa della stessa Commissione europea dopo i dati allarmanti sulla diffusione delle sigarette elettroniche aromatizzate. Le multinazionali del tabacco, finora, non hanno reagito alla proposta e neppure le associazioni che si battono contro il fumo. Cosa bolle in pentola o, per meglio dire, cosa vaporizza nella sigaretta elettronica?

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