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Udine il giorno dopo la partita Italia-Israele

di Chiara Andreola

- Fonte: Città Nuova

In una città blindata, dopo un corteo tanto pacifico da guadagnarsi il plauso di alcune autorità, si è assistito ad alcuni scontri. Mentre allo stadio la nostra Nazionale vinceva 3-0

Corteo pro Pal prima della partita di calcio Italia-Israele valevole per i playoff nella corsa alle qualificazioni ai Mondiali 2026, Udine, 14 ottobre 2025. ANSA/NUOVE TECNICHE

Verrebbe da dire che quasi nessuno, a Udine, sa come sia finita la partita Italia-Israele: molto più che sulla qualificazione ai mondiali della nostra Nazionale, l’attenzione era infatti puntata sulle manifestazioni di protesta contro una partita ritenuta inopportuna, e a favore della popolazione palestinese. Manifestazioni che, si temeva, avrebbero potuto dare sponda a frange violente: tanto più dopo che, un paio di giorni prima, la sede veneta della Figc aveva subito atti di vandalismo in relazione appunto alla partita, con tanto di promessa di rivedersi a Udine.

In realtà, il corteo in sé e per sé, previsto per le 17.30 in centro città (mentre la partita si sarebbe giocata alle 20.45 allo stadio, in zona periferica), è stato del tutto pacifico: chi c’era racconta e documenta con foto una folla colorata, con tanto di famiglie con bambini, che ha sfilato ordinatamente con i propri striscioni e le proprie bandiere lungo il percorso previsto. Alla fine è stato anche srotolato uno striscione con i nomi dei quasi 18 mila bambini uccisi a Gaza.

Al di là del solito balletto di cifre sui partecipanti – 8 mila per la questura, 15 mila per gli organizzatori – l’atmosfera è stata quindi tutto sommato distesa: tanto che alle 20.13 il presidente della Camera di Commercio, Giovanni Da Pozzo, aveva diramato un comunicato di ringraziamento alle forze dell’ordine. «Desidero sottolineare l’elevata professionalità e il costante impegno degli agenti e dei loro responsabili, che hanno garantito lo svolgimento della manifestazione in condizioni di totale sicurezza per cittadini e partecipanti lungo il percorso», ha dichiarato. «La manifestazione ha saputo portare avanti le proprie istanze in maniera civile e rispettosa, dimostrando che confronto e partecipazione possono convivere con il normale vivere della città. Oggi abbiamo visto una prova concreta di collaborazione tra istituzioni, forze dell’ordine e cittadini, che costituisce un modello positivo». Intervento significativo nella misura in cui le proteste più vive contro il corteo previsto erano arrivate appunto dalle attività economiche del centro città, costrette a chiudere temporaneamente come misura di sicurezza.

Ironia della sorte, circa un quarto d’ora più tardi, quando il corteo era ormai terminato ma i partecipanti ancora riempivano Piazza Primo Maggio, una frangia di alcune decine di persone – forse un centinaio – si è staccata dalla folla, attaccando il cordone di polizia su uno dei lati della piazza: ne è nato uno scontro in cui sono rimasti feriti due giornalisti, e che ha costretto le forze dell’ordine a ricorrere a idranti e fumogeni. Nel frattempo, i manifestanti avevano abbandonato la piazza non solo per evidenti ragioni di sicurezza, ma anche in segno di dissenso con chi aveva trasformato una manifestazione definita come esemplare in guerriglia urbana.

Parole di condanna sono subito arrivate dal presidente regionale Massimiliano Fedriga, dal sindaco Alberto Felice De Toni e da altri esponenti istituzionali – tra cui il già citato Da Pozzo, con un comunicato successivo –. Il gruppo di facinorosi è stato definito da tutti come persone che nulla avevano in realtà a che fare con il resto dei manifestanti, e che anzi ha atteso la fine del corteo per scatenarsi. Dieci persone sono state fermate, mentre si contano i danni in quella zona della città.

Intanto, in un Bluenergy Stadium riempito per poco più di un terzo, la partita si è giocata ordinatamente – eccetto per alcuni fischi all’inno israeliano e un tentativo di invasione di campo da parte di due persone –. L’Italia ha vinto per 3-0, qualificandosi matematicamente per i playoff dei mondiali. Notizia però passata in città decisamente in sordina.

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