Ucraina, cessato il fuoco ad Est

Il presidente Poroshenko ha proclamato il 9 dicembre scorsao un cessate il fuoco unilaterale. L’Ucraina continua a chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi e sta rifiutando di acquistare il carbone dai filorussi
Kiev

Dalle 10 di mattina del 9 dicembre è in vigore un cessate il fuoco sul fronte orientale che sembra “tenere”. L’esercito ucraino esegue l’ordine del completo cessate il fuoco proclamato dal presidente Poroshenko in modo unilaterale. Come si legge nel comunicato stampa del “Comando dell’operazione antiterrorismo”, i militari ucraini hanno mantenuto la parola data e non hanno mai risposto al fuoco nemico. Le truppe russofile, dopo aver continuato a bombardare nelle prime ore della tregua, hanno diminuito via via l’intensità dei bombardamenti.

L’ultima scaramuccia sembra sia stato un attacco portato contro uno dei gruppi di monitoraggio OSCE.Durante l’ultima giornata di guerra nella zona di Mar’inka gli attacchi da parte dei russofili sono durati alcune ore con armi di piccolo calibro e cannoni antiaereo ZU-23-2. A sud, ad Avdiivka, il fuoco dei ribelli è durato circa un’ora anche qui con armi di piccolo calibro e mortai. Nella zona Nord-Est dall’aeroporto di Donetsk un plotone di mortai dei militanti locali ha bombardato un gruppo in movimento del 7° reparto dello spetsnaz Rosich delle stesse truppe rossofile, scambiando i militari russi per lo spetsnaz ucraino. Tra i militari russi ci sono state vittime, tra cui il comandante del gruppo.

Ancora, nella zona di Nykyshyne è stato documentato il ritiro delle unità delle truppe russofile dalla linea di contatto con l’esercito ucraino. In quest’area lo scopo delle lunghe azioni di guerra da parte dei ribelli era l’eliminazione del punto base delle truppe ucraine e “spingere” le unità ucraine fuori dalla zona. Secondo quanto è stato affermato dai rappresentanti del comando delle cosiddette formazioni dei “cosacchi”, l’esercito ucraino ha organizzato efficientemente la difesa in questa area, ciò che non ha permesso ai militanti russofili di eseguire il loro compito.

I militanti continuano a tentare di organizzare la riparazione dei mezzi da combattimento colpiti e danneggiati nella zona di Iasynuvata. Sfruttando la tregua, i terroristi con l’aiuto degli autoarticolati hanno cercato di evacuare i mezzi colpiti, una dozzina di unità. Sono riusciti ad evacuare due carri armati e altrettanti veicoli blindati di fanteria. Ma sussistono problemi per la riparazione dei mezzi a causa della mancanza dei professionisti qualificati. I militanti russofili stanno cercando di “attirare” ad Artemivsk dei professionisti militari ucraini. Nel frattempo ai posti di blocco ucraini è diventato più rigido il regime di controllo degli spostamenti dei civili e dei mezzi di trasporto.

L’Ucraina, tra l’altro, continua a chiedere la liberazione di tutti gli ostaggi. I separatisti filo-russi vogliono uscire dal blocco economico vendendo carbone all’Ucraina, cosa che Kiev rifiuta di fare. Perché farlo significherebbe di fatto l’avvio a relazioni ufficiali che non vogliono essere ammesse.

Comunque l'altro giorno il presidente Poroshenko, in visita in Australia, ha detto: «Ho informazioni positive: la giornata odierna segna le prime 24 ore in sette mesi durante le quali abbiamo avuto un vero cessate il fuoco nell’Est dell’Ucraina».

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