Tutti discepoli missionari (Evangelii Gaudium 119-121)

Uscire fuori dalle mura della propria comunità, per spezzare il pane della Parola con coloro che vivono nelle periferie del mondo, poco importa se esistenziali o geografiche, ricordando che il battezzato non è un superman
Volontari in Abruzzo

(Evangelii Gaudium 119-121)

Siamo abituati a pensare che la recessione generi disoccupazione. Ciò è vero nell’ambito del libero mercato, ma non risponde assolutamente ai dettami della fede. Il battezzato, soprattutto in tempi di crisi, non può rimanere con le mani in mano. Il suo impegno, alla luce della gratuità evangelica, secondo papa Francesco, deve spingerlo ad uscire fuori le mura della propria comunità, per spezzare il pane della Parola con coloro che vivono nelle periferie del mondo, poco importa se esistenziali o geografiche. D'altronde, il Signore non chiama tanto per il gusto di chiamare, ma con l’intento di affidare una missione salvifica.

Questo però non deve manifestarsi attraverso atteggiamenti altezzosi. Nel ricordarci che tutti siamo missionari, papa Francesco fa venire alla mente il grande Dostoevskij il quale scriveva che non esistono creature insignificanti davanti a Dio. In effetti, l’affermazione del Regno passa attraverso le persone deboli, umiliate e dimenticate. Ciò che è nulla confonde ciò è potente e nobile, ricorda san Paolo ai cristiani di Corinto, Virtus in infirmitate perficitur, a significare che è nella debolezza che si manifesta la potenza di Dio.

Il battezzato non è un superman. Percependo i propri limiti personali nel rapportarsi con gli altri, sperimenta la fatica che comporta il vivere pienamente uno stile di vita ispirato ai valori evangelici. Inoltre, è consapevole della propria inadeguatezza rispetto alle situazioni, ai problemi, al proprio ruolo, avvertendo il bisogno di trovare spazi di formazione e riflessione. Questo significa che per aiutare gli altri non basta scendere nella mischia o avere la presunzione di chi sa sempre tutto e crede di fare bene in ogni circostanza, a tutti i costi. La missione non s'improvvisa, ma scaturisce dall'incontro con Gesù Cristo. Un'esperienza che cambia la vita.

Giulio Albanese
comboniano, editorialista di Avvenire, direttore di Popoli e missione

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