Trascinante Aterballetto

Tra le compagnie impegnate nel tour delle rassegne estive, puntuale c’è l’Aterballetto: sempre trascinante, pieno di forza comunicativa. E di una novità di gesti come pochi hanno, con ballerini capaci di declinare stili diversi. Merito del direttore Mauro Bigonzetti. Il coreografo romano ha orecchio musicale. Di qui parte per infittire un tessuto coreografico dalla base accademica piegata agli azzardi contemporanei. Sono passaggi velocissimi, estensioni di gambe e di braccia al limite, prese scattanti, elevazioni inusuali. Un lavoro sul corpo alla ricerca di nuovi equilibri e snodi. Portano la sua firma i tre brani visti al Festival romano “Invito alla danza”: Jimi Jimi, 3D, Omaggio a Bach. Il primo dedicato al musicista rock degli anni Settanta Jimi Hendrix. Da una saracinesca vengono catapultati cinque ballerini dalla gestualità elettrica come la chitarra del celebre mito. 3D è un gioco di incastri fra tre solisti in un eterno scomporsi e ricomporsi di un insieme. Prova superba di tecnica e di precisi sincronismi sulla musica di David Byrne. Ma il pezzo forte è il bellissimo Omaggio a Bach, un estratto del balletto Comoedia-atto III ispirato al Paradiso dantesco. Di impianto corale, la coreografia trasmette il senso di un viaggio iniziatico, necessario all’uomo per giungere alla visione beatifica; ed ha come gesto ricorrente le mani che accarezzano una sfera immaginaria, simbolo della perfezione. Fra torsioni e inquietudini, slanci e stasi, si giunge in graduale crescendo, ad una danza pura e di gruppo, a formare una catena umana di fratellanza: il girotondo festoso degli eletti. Replica il 31/7.

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