Transformers La vendetta del caduto

L’accoppiata Micheal Bay (regia) e Steven Spielberg (produzione esecutiva) torna alla carica con il secondo capitolo della saga cinematografica dei Transformers, i robot senzienti già da oltre vent’anni, fortunati protagonisti di svariate serie di cartoni animati, fumetti, giocattoli, videogiochi e chi più ne ha più ne metta.

 

Oltre due ore e mezza di furiosi e frastornanti combattimenti tra gli “autobot” (i buoni) e i “decepicton” (i cattivi) che hanno trasferito il loro campo di battaglia dall’insondabile vuoto dello spazio al nostro fragile pianeta Terra. Se si escludono i mirabolanti e onnipresenti effetti speciali (con la Lights & Magic di George Lucas sempre più sugli scudi), del film non c’è veramente molto altro da dire. Certo, da una storia che parla di macchine senzienti appartenenti a una civiltà aliena sull’orlo dell’estinzione pretendere un po’ più di realismo rischia di essere un esercizio puramente velleitario, ma magari un minimo logico questo sì.

Invece le ingenuità narrative si susseguono al medesimo ritmo forsennato dei combattimenti tra i giganti di ferro. Ma in casi come questi la sceneggiatura è (ma lo deve essere necessariamente?) un semplice pretesto per collegare una scena con l’altra. E visto il successo del primo e secondo film della serie, vuol dire che va bene così.

Abbastanza di cattivo gusto, invece, la scelta di ambientare lo scontro finale in Medio Oriente. Sia per gli inevitabili richiami alle guerre che negli anni recenti hanno martoriato (per davvero) la zona, sia per quello che può sembrare un accanimento ingeneroso: non ne hanno già abbastanza di violenza e distruzione da quelle parti senza che arrivino anche dallo spazio a darsele di santa ragione?

 

Regia di Michael Bay; con Shia LaBeouf, Megan Fox, Josh Duhamel, Ramon Rodriguez.

 

 

Commissione nazionale valutazione film: consigliabile, semplice.

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