Tragica fine

«La notizia della tragica morte per suicidio assistito di Lucio Magri, a quanto pare per una terribile depressione legata alla morte della moglie, mi pone una domanda: la forza di vivere sta nella possibilità di amare e essere amati? Come cristiani, in che modo siamo interpellati?». Carla ‑ Sondrio
Lucio Magri

«La notizia della tragica morte per suicidio assistito di Lucio Magri, a quanto pare per una terribile depressione legata alla morte della moglie, mi pone una domanda: la forza di vivere sta nella possibilità di amare e essere amati? Come cristiani, in che modo siamo interpellati?».

Carla ‑ Sondrio

 

La brusca scomparsa di Lucio Magri, fondatore de il manifesto mi ha fatto pensare: la forza di vivere si spegne soprattutto quando non è tenuta accesa dalla forza dell’amore familiare, quotidiano, che condivide giorni e notti di attesa e di speranza, di resistenza e di resa.

 

Ci sono fragilità gravi che possono oscurare il senso della vita, come la malattia, magari cronica, invalidante e incurabile, ma è necessario sforzarsi di riconoscerne sempre il plusvalore umano, non calcolabile in termini di potere ed efficienza, ma da proteggere sempre, da parte della persona e della società.

 

So di vite umane “perse” dopo esperienze di violenza inflitta ad altri simili, ma “ritrovate” dopo l’incontro con un disabile, a cui stringere la mano o rimboccare il lenzuolo. L’avventura su questo pianeta è un viaggio nel mistero, insondabile per le risposte troppo limitate che sappiamo dare alle domande che suscita; un viaggio che sarebbe impossibile se non potesse essere condiviso, se non ci fosse vicino qualcuno con cui “sentirsi a casa”.

 

Quando una sofferenza lacera il cuore e la mente, è ancora possibile vivere solo se si è parte di una famiglia più grande, di una comunità umana in cui continuare ad amare ed essere amati ogni giorno. Come cristiani possiamo accettare la sfida di ogni giorno a non chiudere gli occhi di fronte a chi accanto a noi, nella nostra città, quartiere o condominio, è a rischio di abbandono, per offrire aiuto e assistenza, ma soprattutto affetto, speranza e fiducia.

 

È questo il senso profondo che ho dato alle parole di un giovane padre che ha perso la moglie: «È questa vita d’amore vero con tanti fratelli che ci fa essere ancora una famiglia, che mi sostiene, mi fa camminare e mi solleva».

spazio famiglia@cittanuova.it

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