Centro Italia, i disagi della gente

In Abruzzo, come ormai si sa, la situazione è davvero complessa, soprattutto nel teramano dove, tra i comprensori montani del Gran Sasso e i Monti della Laga ci sono ancora molti borghi isolati che da lunedì non sono raggiungibili via terra. Dal racconto dei diretti interessati e di alcuni soccorritori, possiamo fornire la situazione aggiornata

In Abruzzo, come ormai si sa, la situazione è davvero complessa, in questo momento soprattutto nel teramano dove, tra i comprensori montani del Gran Sasso e i Monti della Laga ci sono ancora molti borghi isolati che da lunedì non sono raggiungibili via terra perché la quantità di neve precipitata fino a ieri è davvero impressionante e non ha permesso che fosse rimossa con efficacia, poiché in molti casi l’imperversare della bufera e del vento in assenza di precipitazioni, riportava notevoli quantità di neve sulle sedi stradali immediatamente dopo che le stesse venivano sgombrate; questo ha reso il lavoro dei mezzi lento e faticoso e, alle volte, inefficace.
Da stamattina, quando le condizioni del tempo ha permesso di alzarsi in volo, sono stati impegnati 18 elicotteri soprattutto tra le provincie di Teramo, Ascoli e Chieti e nella zona di Penne interessata soprattutto dalle necessità relative all’intervento sull’area di Rigopiano.
In merito a quest’ultimo incidente è senza ombra di dubbio il risultato di un combinarsi di due eventi eccezionali: impressionante quantità di neve precipitata in un arco di tempo assai ristretto e le scosse di terremoto che hanno innescato i distacchi dai due rami del canalone che sovrasta la zona e che da decenni non si ricorda abbia mai prodotto valanghe, tanto che il bosco aveva completamente ricolonizzato il canale fino quasi a quota 2000 m, quota massima di crescita dei faggi, quasi unica essenza arborea della zona.
La dimensione dell’evento è stata tale che certamente il distacco della enorme massa di neve, ben prima di investire la struttura, ha generato un’onda d’urto (della massa d’aria) che deve aver spazzato via essa stessa una enorme quantità di alberi e buona parte degli infisi del lato a monte, per poi sopraggiungere sulla porzione scoperta dalla neve (probabilmente il terzo piano) e scardinarla dalla base della struttura tanto da portare il tetto a ridosso dell’area della piscina. Al momento le persone che vengono estratte in vita infatti provengono dalle parti basse dell’edificio.
Dopo aver ricevuto l’allarme, nella impossibilità di raggiungere in tempi rapidi l’area di Rigopiano con i mezzi meccanici, alcuni tecnici del Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico della XX Delegazione Abruzzo del Soccorso alpino speleologico abruzzese, assieme ai colleghi del Soccorso alpino Guardia di finanza, sono partiti alla volta dell’albergo con gli sci ai piedi raggiungendolo all’incirca alle 4 di ieri mattina mentre i mezzi da terra al seguito della turbina sono sopraggiunti all’incirca 6 ore dopo a causa della enorme quantità di neve che è stato necessario rimuovere per raggiungere la zona. Sono al lavoro solo per questo intervento oltre una sessantina di uomini del Corpo nazionale Soccorso alpino e speleologico provenienti dall’Abruzzo e da altre Delegazioni che hanno inviato uomini e mezzi in supporto, assieme agli uomini del Soccorso alpino Guardia di finanza ed altri corpi quali Vigili del Fuoco ecc..

Come anticipato in precedenza, sotto la direzione dei Coc provinciali, grazie all’ausilio degli elicotteri messi a disposizione dall’elinucleo dei Vigili del Fuoco, da reparto volo di Pescara della Polizia di Stato, dal Comando generale dell’Arma dei Carabinieri e dall’elinucleo ex Cfs assieme alle basi di elisoccorso del 118 di L’Aquila e Pescara, sono state raggiunte oggi molte frazioni e piccoli centri abitati delle zone montane soprattutto delle provincie di Teramo, Chieti e Ascoli Piceno per emergenze in gran parte di natura sanitaria. Gli elicotteri hanno volato con a bordo i tecnici del Cnsas e personale ex Forestale che sono stati impiegati proprio per operazioni di soccorso alla popolazione in difficoltà.
Sono stati inoltre effettuati interventi in elicottero per portare i tecnici Enel sui punti nodali in corso di riparazione per il ripristino delle linee elettriche non raggiungibili altrimenti.
Ci sono ancora circa 50 mila utenze prive di energia elettrica, in tanti nella impossibilità di proseguire la permanenza nelle proprie case hanno deciso di recarsi presso proprie abitazioni o cercato asilo presso parenti e amici a Teramo o sulla costa.

Questo lo spaccato sommario di una situazione a tratti tragica soprattutto là dove il terremto si è sommato agli effetti devastanti e complessi di una nevicata straordinaria nei tempi e nelle dimensioni…o forse il contrario… vai a giudicare…
Certo è che nell’area della Maiella ci giunge notizia di paesi che vengono cautelativamente evacuati per il carico di neve che insiste su di essi e per evitare il ripetersi di situazioni simili a Rigopiano
A confine tra le provincie di Teramo e L’aquila, la zona di Ortolano, proprio a sud del lago di Campotosto, una valanga ha investito il borgo isolandolo completamente e causando la morte di un uomo, e poco distante nel Teramano, a Poggio Umbricchio nel comune di Crognaleto due uomini, padre e figlio Mario e Mattia Marinelli sono stati rinvenuti deceduti sulla strada mentre probabilmente si recavano a piedi a comperare delle pizze. Neve e ghiaccio ne hanno certamente causato la caduta in una scarpata.
A Faiete di Rocca Santa Maria un uomo è stato trovato assiderato in una stalla.

Mai come questa volta però si è vista la determinazione dei soccorsi, dei corpi dello Stato e dei corpi volontari in qualche modo legati alla Protezione civile nazionale.
La testimonianza migliore che, come recita il glorioso motto del 9° reggimento alpini con sede a L’Aquila: «Ad ardua super alpes patria vocat»! (la patria chiama su per le montagne ad imprese ardue!”).

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