Terremoto Sumatra

Qui a Jakarta, un'ora e mezzo di volo da Padang, riceviamo informazioni di rimando. Come saprete il terremoto e' stato di notevole intensita', 7.6 della scala Richter...

Qui a Jakarta, un’ora e mezzo di volo da Padang, riceviamo informazioni di rimando. Come saprete il terremoto e’ stato di notevole intensita’, 7.6 della scala Richter, seguito da un’altra scossa di minore intensita’, ma sempre al di sopra del sesto grado. L’epicentro era nel mare poco fuori la costa di Sumatra ad una cinquantina di chilometri dalla citta’ di Padang.

 

Le vittime sono molte, si parla ormai di oltre un migliaio. Ma molte persone sono rimaste imprigionate sotto le macerie, per cui la stima delle vittime e’ ancora provvisoria.

Per quanto sappiamo, molti edifici sono crollati, tra cui alcuni alberghi (nell’hotel Ambacang, un albergo appena ristrutturato sulla base di un precedente edificio olandese, si pensa siano rimaste intrappolate più di un centinaio di persone). Ma sono crollate anche scuole e università. Tra di esse, l’accademia di lingue estere, un’universita’ cattolica. Anche lì, sotto le macerie, sono rimaste sepolte delle persone. Una ragazza è stata da poco estratta ancora viva.

Alcuni ospedali sono stati danneggiati. Quello cattolico è parzialmente inagibile, ma continua ad accogliere feriti curati sotto le tende.

 

I nostri confratelli Saveriani come le suore ALI (Assistenti Laiche Internazionali, una congregazione di origine Italiana che da sempre collabora con noi) stanno bene, compresi quelli che lavorano alle Isole Mentawai, al largo della costa di Padang. Li abbiamo sentiti per telefono e sono naturalmente provati. P. Franco Qualizza, parroco a Padang, mi diceva oggi che nella sua parrocchia si è installato un punto di assistenza per aiutare le vittime. Molta gente è sfollata nella sua parrocchia.

 

 

Stanno arrivando aiuti da Jakarta e da altre parti dell’Indonesia, come pure alcuni teams di esperti dal Giappone, Corea e altri paesi. Purtroppo i crolli di alcuni ponti e le frane hanno bloccato quasi tutte le comunicazioni via terra, rendendo difficile il trasporto di aiuti.

 

Ora si pensa a salvare le vite, si prega per le vittime e per le loro famiglie. Poi si comincerà a ricostruire, sperando di imparare dall’esperienza e di trovare il modo di convivere con la minaccia dei terremoti, che nella zona sono ormai molto frequenti e di notevole intensità.

 

Personalmente ho sentito che questa tragedia mi ha fatto meglio comprendere che "non sappiamo nè il giorno, né l’ora", per cui ho sentito forte di dover dare una sterzata al mio impegno nel vivere il Vangelo. Poi i sentimenti confusi generati da una tragedia simile mi hanno fatto ripensare ad quella frase che aveva illuminato e dato nuova forza a Chiara a Trento appena colpita dai bombardamenti: "Omnia vincit Amor". E così rimettermi a fare tutta la mia parte, amando con totalità nell’attimo presente della vita. 

 

Un abbraccio e a presto

Matteo

 

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