Techetechetè

Protagonista di questa estate, attraverso la riproposizione del meglio della tv italiana, si afferma, ancora una volta, come programma molto amato nella fascia access prime time di Raiuno

Protagonista di questa estate, attraverso la riproposizione del meglio della televisione italiana, Techetechetè si afferma, ancora una volta, come programma molto amato nella fascia access prime time di Raiuno (quella che precede la prima serata). Il programma è costituito da video-frammenti, tratti dalle Teche Rai, che ricostruiscono la storia culturale e televisiva del nostro Paese. Le puntate sono costruite o intorno a uno specifico “tema” o ad alcuni “personaggi” del mondo dello spettacolo (come accade nella versione estiva in onda dall’8 giugno fino al 24 settembre), quali cantanti, attori, comici e soubrette della televisione presente e passata.

Il programma si pone sulla scia di precedenti trasmissioni quali Supervarietà e Da da da: in questo caso la televisione produce della “metatelevisione”, perché ricicla il proprio materiale, mettendosi così in mostra e autocelebrandosi. L’uso delle immagini d’archivio non ha però solo uno scopo illustrativo-referenziale, ma consente di saturare e coprire, con una programmazione poco costosa, spazi televisivi sempre più ampi. Così facendo, non viene rafforzata solo l’identità culturale del Paese, ma anche quella istituzionale della rete e del servizio pubblico.

Da una parte, quindi, la televisione viene incontro – attraverso la riscoperta del passato –, alla volontà di identificazione del pubblico che è stato (spesso) contemporaneo agli eventi riproposti e che ritrova, in questi sketch, anche la propria storia; dall’altra, essa fa fronte alla necessità di utilizzare materiale di archivio, ricco di 60 anni di storia, che è a basso costo, ma ad alto richiamo affettivo, ritagliandosi il ruolo non solo di televisione messaggera (che trasmette cioè un contenuto), ma soprattutto di televisione relazionale (che crea un legame con il pubblico).

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