Sudafrica, il premier Zuma si è dimesso

Accusato di corruzione, il presidente ha annunciato il 14 febbraio le sue dimissioni "con effetto immediato". Il potere, ora, è nelle mani del suo vice, Cyril Ramaphosa, che dovrà però essere formalmente eletto entro 30 giorni.
Jacob Zuma

Indebolito da una serie di scandali di corruzione, il discusso presidente sudafricano Jacob Zuma è stato costretto dal suo partito politico, il Congresso nazionale africano, Anc, ad abbandonare le sue funzioni.

«Anche se non sono d’accordo con la decisione dei leader del mio partito, sono sempre stato un membro disciplinato», ha detto Zuma in diretta alla televisione. E, alla fine del suo discorso televisivo, ha annunciato le dimissioni, che ha motivato col timore di vedere violenze e divisioni nel seno dell’Anc.

Dopo settimane di trattative e riunioni, il partito al potere aveva imposto le dimissioni del presidente Zuma. Questo è accaduto martedì ma, di fronte alle esitazioni del premier, mercoledì il dirigenti dell’Anc avevano annunciato per giovedì una mozione di sfiducia, dall’esito scontato. Commento di Zuma: «Non vi sbagliate, i leader debbono restare finché il popolo gliene dà mandato, e non oltre. Il leader non deve cercare una via di uscita facile».

Jacob Zuma era entrato nel 1959 nell’Anc. La sua ascesa politica è sempre stata accompagnata da scandali di vario genere. Nel 2003, quando era vicepresidente, era stato coinvolto in un affare di corruzione del 1999, ormai caduto in prescrizione. Zuma era diventato presidente il 9 maggio 2009, dopo essersi schierato con Nelson Mandela.

Nel 2013 è stato ancora raggiunto da nuove accuse, secondo le quali avrebbe usato denaro pubblico per ristrutturare la sua residenza privata. Poco alla volta, Zuma ha dilapidato il suo patrimonio di fiducia nel partito, che ha cominciato a chiedere le sue dimissioni.

Nonostante ciò, era stato comunque rieletto alla guida del Paese nel 2014. La sua posizione ha però cominciato a vacillare pericolosamente con l’elezione nel dicembre scorso alla vicepresidenza del partito e dello Stato di Cyril Ramaphosa,  che aveva basato tutta la sua campagna elettorale sulla lotta alla corruzione.

Conformemente alla Costituzione, Ramaphosa è diventato presidente della Repubblica ad interim dalle dimissioni di Jacob Zuma. Il Parlamento deve eleggerlo formalmente entro 30 giorni.

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