Stranieri in patria per il Festival prospettiva 150

Un ricco programma di ospiti internazionali a Torino per raccontare in teatro e danza sia la patria che la nazione
Prospettiva 150 teatro

tracciare una netta demarcazione tra i concetti di patria e nazione. Due lemmi e due aspetti nettamente diversi del nostro sentire comune, avvicinando il primo ad un’idea più epica, culturale e territoriale, ed il secondo a concetti decisamente più politici e istituzionali. Il primo sovrasta il secondo, ma ne è allo stesso tempo incluso (una nazione di solito nasce dal desiderio di “patria unita”)». Così raccontano Mario Martone e Fabrizio Arcuri  i curatori del Festival prospettiva 150, la rassegna di teatro a Torino fino al 3 novembre.

 

Il Festival – organizzato dalla Fondazione del Teatro Stabile di Torino in collaborazione con Torinodanza, Festival Incanti, Sistema Teatro Torino e Provincia, Club to Club –, è dedicato al tema degli “stranieri in patria”. Per questa ragione il fil rouge che lega la maggior parte degli spettacoli del festival riunisce in un’unica espressione il senso di appartenenza e il suo contrario: stranieri in patria, come clandestini o congiuranti, come giovani, come artisti, come chiunque in qualunque luogo non riesca a sentirsi a casa propria.

 

«La propria appartenenza a questi due capisaldi teorici – continuano Martone e Arcuri – è parte della nostra educazione. La mancanza di questo senso di appartenenza, sia essa dovuta alla banale provenienza d’oltreconfine o all’impossibilità di riconoscersi nei valori che muovono la vita della propria nazione, rappresenta la caratteristica forse più emblematica dell’essere “straniero”, per quanto esso sia poi declinabile in un’ampia scala di sfumature. Stranieri nella propria nazione ma ancora patrioti, stranieri nella propria società, stranieri perché esclusi o marginali rispetto alle scelte del proprio Paese, stranieri perché in dissenso con il futuro della propria patria».

 

Si tratta di sfumature, ma ognuna di esse è frutto di un inevitabile processo di gestione: una nazione che non riesce più a tenere tutti i propri membri in gioco si sforza di mantenerli allegramente occupati, e soprattutto ubbidienti. Coloro che restano fuori da questa dinamica diventano stranieri. Sembrerebbe un naturale processo di scarto ma se si guarda bene su scala storica ci si accorge facilmente che spesso e volentieri “gli stranieri in patria” sono stati il motore di fondamentali trasformazioni.

 

Un’edizione particolarmente ricca questa. Quattro i palcoscenici – Teatro Carignano, Cavallerizza, Gobetti, Fonderie Limone – e quaranta gli spettacoli con 12 nazioni straniere coinvolte; 15 prime nazionali, assolute ed europee e 18 spettacoli internazionali. Ma è un’edizione ricca anche per gli ospiti internazionali presenti – fra nomi illustri e nuove scoperte in una lunga coda di “stranieri in patria” –: Thomas Ostermeier, Leone d’oro alla Biennale Teatro di Venezia, presenterà in prima italiana la propria emozionante versione di “Susn di Achternbusch” (Cavallerizza 20 – 21 ottobre); uno dei più carismatici talenti a livello internazionale, il polacco Kristian Lupa, dirigerà “Prezydentki“ del controverso Werner Schwab (Teatro Gobetti, 12 ottobre); il poliedrico regista fiammingo Guy Cassiers porterà in scena il celebrato ”Sunken red“ (Cavallerizza 31 ottobre); il collettivo anglo-tedesco Gob Squad presenta il trascinante e coinvolgente spettacolo “Revolution Now!” (Cavallerizza 26 – 27 ottobre 2).

 

E ancora il giovane Reza Servati, uno dei maggiori talenti teatrali iraniani, presenterà, in prima europea, il suo ultimo lavoro “Strange Creatures” (Cavallerizza 18 ottobre); il regista britannico Pete Brooks e l’esplosivo collettivo inglese Imitating the dog porteranno in scena “Hotel Methuselah” (Cavallerizza 29 ottobre); la Compagnie Louis Brouillard e il regista Joël Pommerat porteranno in scena “Le petit Chaperon Rouge” (Teatro Gobetti, 22 – 23 ottobre); gli artisti del Belarus Free Theatre, una delle voci più potenti del dissenso verso il regime bielorusso, che presenteranno a Torino il loro ”Being Harold Pinter“ (Cavallerizza 30 – 31 ottobre).

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