Star Trek

Dopo innumerevoli serie televisive e ben dieci escursioni sul grande schermo, la saga di Star Trek sembrava ormai non avesse più molto da offrire. In fondo, i sette anni in attesa stavano lì testimoniarlo. Ma l’undicesimo lungometraggio sull’astronave Enterprise e il suo leggendario equipaggio è riuscito non solo a far uscire il mito dal dimenticatoio, ma a rinverdirlo e attualizzarlo. Grazie soprattutto al talento di J. J. Abrams, produttore e sceneggiatore di serial di successo come Lost e Alias, capace di focalizzare di nuovo l’attenzione su personaggi e ambientazioni rispetto ai quali tutto si sapeva o quasi. Come? Semplicemente utilizzando al meglio la tecnica del prequel per svelare le origini dell’equipaggio, che ora sappiamo essersi formato casualmente nel corso della prima missione dell’Enterprise, per l’occasione piena zeppa di cadetti non ancora usciti dall’Accademia. I quali, partiti per una normale missione di soccorso sul pianeta Volcano, si ritrovano a fronteggiare una potentissima astronave romulana proveniente dal futuro che minaccia di distruggere tutti i pianeti della Federazione.

Il ritmo serrato, la varietà delle ambientazioni, il carattere dei personaggi colto nei tratti più estremi tipici della giovane età, la linearità della narrazione (sì, ci sono paradossi temporali, ma in dosi ampiamente accettabili), una buona quantità di humour e ironia e un uso adeguato degli effetti speciali sono gli ingredienti di un’operazione tutto sommato riuscita, se pensiamo che stiamo parlando di una sorta di Star Trek 11 e che queste saghe già dopo il secondo o terzo episodio sanno inevitabilmente di già visto.

Qualche credito J. J. Abrams deve comunque riconoscerlo a Guerre Stellari, altra saga fantascientifica di lungo corso, perché i richiami all’immaginario di Luckas sono frequenti e riconoscibili, sia per ambientazione che per atmosfera, anche se non arrivano mai al livello della vera e propria citazione.

Insomma, un buon film che fa recuperare il gusto di una sana fantascienza di avventura, un po’ retrò e fuori moda quanto basta, dove per una volta i buoni sono i buoni e i cattivi sono i cattivi. Se non è fantascienza questa…

 

Regia di J. J. Abrams; con Chris Pine, Winona Ryder, Eric Bana, Zachary Quinto, Leonard Nimoy.

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Chiara D’Urbano nella APP di CN

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