Da Sottsass a Tim Davis, un weekend di mostre

Da Catania a Venezia, da Cagliari a Milano, attraversiamo l'Italia per dare buoni consigli su mostre da non perdere
Sottsass
Sottsass, "Pescheria di Catania"

Ettore Sottsass Potrebbe essere definito un “fotoreporter della vita”. Ettore Sottsass (Innsbruck, 1917-Milano, 2007), più noto come architetto e designer, ha iniziato a fare foto quando era ragazzo senza mai smettere. “Ero orribilmente curioso”, ha dichiarato lui stesso. Fotografare era un modo di “fermare” la vita oltre che un mezzo per documentarla. La fotografia è solo uno dei tanti mezzi della sua attività creativa. Le fotografie in mostra realizzate negli anni Novanta durante una sua visita in Sicilia, raccontano una Catania vitale: il Barocco, il mercato del pesce, le strade, le scene di vita quotidiana come fotogrammi di una storia della città per la quale ha sempre nutrito interesse e affetto, come si evince dal titolo della mostra. Il percorso espositivo comprende 111 fotografie, in bianco e nero e colore, quasi tutte inedite. “Catania mia!”, Museo Civico Castello Ursino, fino al 21 maggio.

Lee Miller, Man Ray Donna dal dirompente talento artistico, l’americana Lee Miller è stata modellafotografamusareporter di guerraicona del Novecento. La mostra intende rendere giustizia a questa fotografa dalla bellezza travolgente e, al suo rapporto d’amore e professionale con Man Ray. Fu lei, va ricordato, a scoprire e a trasmettergli la tecnica fotografica della solarizzazione che Man Ray adottò come firma artistica per la quale si contraddistinse. Il percorso espositivo, che presenta circa 140 fotografie di Lee Miller di Man Ray, alcuni oggetti d’arte oltre a contributi video, si dipana in un racconto che parte dalla sua vicenda umana e artistica come modella e musa negli anni Venti quando incontra il famoso editore Conde Nast che la rende modella di Vogue, agli anni parigini in cui lavora con il celebre fotografo di moda George Hoyningen-Huene rendendo immortali alcuni suoi scatti, per giungere al cuore dell’esposizione e al rapporto con Man Ray in quel clima irripetibile d’avanguardia con gli amici Max Ernst, Pablo Picasso, Salvador Dalí e  Jean Cocteau che la coinvolse nel suo film surrealista Le sang d’un poète, in cui interpreta una moderna dea d’ispirazione classica. L’esposizione affronta anche il periodo successivo alla relazione con Man Ray, quando Miller nel 1932 torna a New York e apre un suo studio fotografico di successo. Si punta poi l’accento sulle creazioni surrealiste di Lee Miller fino agli scatti delle famose “vacanze surrealiste” dell’estate del 1937 tra la Cornovaglia e il sud della Francia. Non manca il periodo egiziano di Lee, dove realizza alcuni dei suoi più affascinanti e poetici scatti tra cui il celeberrimo Portrait of Space (Ritratto di uno spazio) con la tenda o zanzariera strappata di una finestra verso l’infinito che ispirò René Magritte a dipingere Le baiser (Il bacio). E infine il trasferimento a Londra, città dove lavora come fotografa per Vogue Inghilterra, per poi divenire fotoreporter di guerra durante il secondo conflitto mondiale, accreditata presso l’esercito americano. “Lee Miller Man Ray. Fashion. Love. War.” A Venezia, Palazzo Franchetti, fino al 10 aprile.

Tim Davis. C’è l’incredibile blu del mare di Sardegna insieme alla terra arsa, le vigne e i resti di auto bruciate, i cavalli e l’immondizia. dettagli diversi, opposti, che convivono contemporaneamente nello stesso spazio dei suoi scatti. L’approccio del fotografo statunitense Tim Davis, alla costante ricerca della poetica del quotidiano e del consueto, ha trovato in Sardegna una realtà che si rivela al suo sguardo come una visione, un’allucinazione. Scrive Marco Delogu, curatore della mostra: «I suoi lavori sono spesso pervasi da una brillante ironia che stimola attivamente l’osservatore in una narrazione divertita. Questo meccanismo apparentemente leggero ne sollecita l’attenzione critica; alle volte si è chiamati a indagare il senso confinato in una sola immagine, altre volte invece è dal rapporto tra due fotografie che avviene la rivelazione». Il suo lavoro spazia dall’indagine sugli aspetti formali della fotografia, al documentario socialmente impegnato, per spingersi verso dimensioni più poetiche e rarefatte. La serie Hallucinations, con 60 immagini in mostra, è frutto dell’incontro tra Davis e la Sardegna, avvenuto grazie al progetto della Fondazione di Sardegna The Photo Solstice. A questa esperienza in Barbagia è seguito un periodo di residenza e produzione fotografica sull’isola, nell’ambito del progetto “Commissione Sardegna”, progetto nato nel 2016, che ogni anno prevede la produzione di un nuovo corpus di opere fotografiche commissionate a fotografi e fotografe e generati nell’arco di una residenza sull’isola. Questo viaggio ha condotto il fotografo statunitense da Sassari a Cagliari, addentrandosi nei paesi barbaricini, in quelli dell’Ogliastra e dell’oristanese. A Cagliari nell’ambito di AR/S – Arte Condivisa in Sardegna (via San Salvatore da Horta, 2), fino al 31 marzo.

Fabio Volo. Conosciuto principalmente come attore e scrittore, conduttore radiofonico e televisivo, Fabio Volo si rivela ora anche come fotografo. Lo si può apprezzare in questa nuova veste inedita, nella sua prima mostra personale, di immagini raccolte durante i suoi viaggi intorno al mondo. «Sono immagini senza un senso – afferma lo stesso Volo – ma forse proprio per questo hanno un che di spontaneo, sono frazioni di un secondo anonimo». Gli scatti catturano frammenti di vita che passano davanti ai suoi occhi. C’è molta natura: dagli sconfinati cieli che incombono sulle terre dai colori brillanti ai paesaggi di ghiaccio, alle impressionanti vedute del Grand Canyon, ma anche molti scorci metropolitani, dagli skyline di Milano e New York alle piccole realtà dell’Islanda. Tutti i proventi della vendita delle fotografie (stampate in fine art e firmate dall’autore, ciascuna in tiratura di 5 esemplari) saranno destinati per sostenere le attività de IL VOLO, ente del terzo settore, con sede a Monticello Brianza (LC), che si occupa di giovani-adulti con disturbo borderline di personalità. “Fabio Volo. Fotografie”, alla Fabbrica Eos Gallery di Milano (viale Pasubio), dal 22 febbraio al 4 marzo.

__

Sostieni l’informazione libera di Città Nuova! Come? Scopri le nostre rivistei corsi di formazione agile e i nostri progetti. Insieme possiamo fare la differenza! Per informazioni: rete@cittanuova.it
_

I più letti della settimana

Osare di essere uno

Chiara D’Urbano nella APP di CN

Focolari: resoconto abusi 2023

Edicola Digitale Città Nuova - Reader Scarica l'app
Simple Share Buttons